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L'analisi / 5 maggio: Mattarella studia nomi, senza intesa tenta governo

Missione Governo, la giornata

Fabrizio Finzi ROMA

Una "figura terza, inattaccabile, con standing internazionale". E' questo il profilo generale di un premier da proporre ai partiti come ultima soluzione. Sergio Mattarella è in attesa delle consultazioni di lunedì ma non si attende, al momento, novità costruttive: l'atmosfera tra le forze politiche si è deteriorata e nessuno sembra disposto a collaborare con l'altro, è convinto il Colle. Il presidente comunque per l'ultima volta chiederà ai partiti di scoprire le carte, ove ci fossero. Ma soprattutto di portargli numeri e non richieste di tempo o meri desideri di parte.

Espletata la verifica finale Mattarella in un paio di giorni lancerà la sua proposta. Si tratta dell'ultima puntata di una storia andata avanti forse un po' troppo. La mossa forzata del presidente descrive di per sè un'emergenza: è il tentativo di riparare la falla prima che la nave affondi. Proverà un Governo che duri fino alla fine di dicembre per tornare a votare nel febbraio 2019. Una richiesta salva-Paese che ha però una subordinata che di ora in ora sembra diventare la principale. Il Governo di tregua può molto facilmente indossare panni estivi e diventare "balneare", cioè trasformarsi in un esecutivo che ha come unico scopo riportare l'Italia alle urne a fine settembre o inizio ottobre. Con buona pace della Legge di Bilancio e un quasi certo aumento dell'Iva. Come un Governo del presidente può trasformarsi in balneare? Andiamo per tappe.

Il capo dello Stato già martedì potrebbe dare un incarico secco a una "figura terza" che, in collaborazione con lo stesso Mattarella, dovrà individuare i ministri non espressamente politici ma pescandoli nelle tre "aree" delle principali forze politiche. Una volta raggiunta una squadra di Governo l'incaricato tornerà dal presidente che questa volta lo manderà in Parlamento a cercare la fiducia. Sarà alla Camera, pubblicamente, che i partiti dovranno decidere per il sì o per il no, motivando attraverso dichiarazioni di voto la loro eventuale indisponibilità. Ovviamente non ci saranno altri tentativi. In caso di sfiducia il presidente a luglio scioglierà le Camere appena insediate e il Governo della figura terza andrà avanti, ma solo per gestire la corsa alle elezioni.

Un precipitarsi al voto che questa volta sarà tutto estivo, con neo-parlamentari già fuori dal loro incarico e dal loro stipendio, tutti tesi a riprendere il prima possibile il seggio prematuramente perduto. Ovviamente la lista dei premier possibili di questo ultimo tentativo è top secret. E in continuo aggiornamento. Ma dal profilo generale si possono individuare alcune personalità: da Sabino Cassese, ex della Consulta; Giorgio Lattanzi, attuale presidente della Corte costituzionale; Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato; Raffaele Cantone, magistrato a capo dell'Autorità per l'Anticorruzione; e gira anche il nome di Carlo Cottarelli. Ma, se si arriverà fino a questo punto, ci potrebbero essere delle sorprese.

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