Gli sci ai piedi, che questa volta non corrono, ma trascinano a fondo. Bottiglie, flaconi, buste: la plastica è ovunque e stringe, avviluppa, toglie l'aria. ''Non voglio immaginare come si sentano i pesci''. Dalle piste innevate al blu degli abissi, Federica Brignone, la campionessa olimpica dello sci azzurro, è scesa dal podio per schierarsi in difesa dell'ambiente e del mare soffocato dai rifiuti di plastica, protagonista di Traiettorie liquide, mostra fotografica realizzata da Giuseppe La Spada, esposta nelle principali sedi di Banca Generali Private d'Italia a partire da Roma (ingresso gratuito, fino al 3 giugno in via Bissolati e dal 10 giugno a Piazza CLN a Torino).
''Sono un'atleta, vorrei utilizzare la mia immagine per fare qualcosa di più grande per il pianeta'', racconta lei, appena tornata da dieci giorni in Nicaragua a surfare sulle onde dell'oceano (''Ora torno ad allenarmi: atletica tutta l'estate'', sorride). L'allarme è quello lanciato dall'Onu: entro il 2050 oltre otto milioni di tonnellate di rifiuti di plastica invaderanno i nostri mari, rischiando di avere più plastica che pesci. Il progetto di Traiettorie liquide, nato due anni fa, la immagina nelle loro condizioni, a sciare sott'acqua, in 10 scatti realizzati tra le acque blu di Lipari, alle isole Eolie, e quelle invece piene di plastica di una piscina ad Abano. ''Immagini d'impatto - prosegue il fotografo Giuseppe La Spada - L'idea è avvicinare il suo pubblico, sportivo e anche giovane. Creando anche un cortocircuito: Federica è una sciatrice e la neve non è altro che acqua. Ma con il riscaldamento del pianeta e lo scioglimento dei ghiacciai si ritroverebbe senza neve, proprio come in queste foto, a sciare sott'acqua''.
''Mio papà è ligure - racconta ancora la campionessa - l'amore per l'ambiente marino è nato ancora prima che scoprissi la neve. Lo scatto più difficile? Quello con gli sci ai piedi e senza casco: in 5-6 secondi ero già a due metri profondità e continuavo ad andare giù. Ma anche quello in cui sono completamente immersa tra i rifiuti: la plastica si avvolge addosso, non lascia movimento, soffoca. Ho provato davvero un senso di claustrofobia. Non voglio sapere come si sentano i pesci. Ma è proprio questo il messaggio: la plastica è utile, per ora non possiamo farne e a meno. Ma impariamo a utilizzarla meglio''. Al suo fianco, in pista sin dagli esordi e poi anche nelle sue battaglie personali, c'è ancora Banca Generali Private, che ha sposato il suo progetto sociale schierandosi con lei e mettendo a disposizione i suoi spazi. L'impegno nella sostenibilità è infatti centrale non solo nella mission della Banca, ma anche nella strategia commerciale tanto che lo scorso febbraio ha presentato un progetto per lo sviluppo di portafogli sostenibili che rispettino i 17 SDGs dell'agenda 2030 delle Nazioni Unite. ''Federica è una campionessa per lo sport ma anche per l'attenzione alla natura - spiega Massimiliano Ruggiero, Area Manager Banca Generali Private - Questa sua iniziativa lo dimostra e siamo stati subito felici di sostenerla anche in questa campagna, di cui condividiamo i valori. D'altronde come Banca siamo i primi interessati agli investimenti sostenibili, tra i quali c'è grande attenzione anche all'ambiente oltre che al buon governo e al sociale. Avere una campionessa che ci aiuta in questa nostra idea di banca attenta è per noi motivo di grande orgoglio''.
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Banca Generali