(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Il disegno di legge per la tutela
della malattia, o dell'infortunio del professionista "ci sembra
che vada a colmare una lacuna presente nella nostra
legislazione", visto che "spesso le scadenze degli adempimenti
burocratico-amministrativi creano troppo gravi responsabilità in
capo ai professionisti, che dovessero avere difficoltà di tipo
sanitario". Parola del rappresentante della Rete delle
professioni tecniche (Rpt), l'ingegnere Remo Vaudano, che ha
espresso le sue valutazioni oggi nella commissione Giustizia del
Senato sul disegno di legge che punta ad inserire
nell'ordinamento inedite protezioni sociali per i
professionisti, qualora avessero problemi di salute gravi.
Riguardo al passaggio del testo che amplia l'applicazione delle
norme "anche in caso di esercizio della libera professione in
forma associata, o societaria, qualora il numero complessivo dei
professionisti associati o dei soci non sia superiore a tre", ha
detto che "limitare l'applicabilità al numero di soci mi sembra
riduttivo e poco efficace. Riteniamo, invece, che se l'incarico
viene affidato allo studio associato o alla società individuando
come interlocutore un socio specifico, le norme dovrebbero
essere sempre applicabili, mentre se l'incarico è affidato allo
studio associato, o alla società in modo generico, allora ciò
potrebbe avallare - ha spiegato - la volontà del committente di
avvalersi di una struttura organizzata, in grado di sopperire ad
eventuali problematiche di disponibilità interna". (ANSA).