(ANSA) - ROMA, 08 LUG - L'emendamento al decreto rilancio che
"rinvia al 2022 il termine per la nomina degli organi di
controllo nelle piccole società è inutile e dannoso", perché
"arriva quando ormai le assemblee delle società si sono già
svolte: il 28 giugno la gran parte delle società ha approvato il
bilancio e in quel frangente ha nominato l'organo di controllo".
Lo denunciano, in una nota, i sindacati Anc (Associazione
nazionale commercialisti) e Adc (Associazione dottori
commercialisti), aggiungendo che "il messaggio che passa è
decisamente preoccupante: le società virtuose che hanno
adempiuto tempestivamente ad un obbligo di legge lo hanno fatto
inutilmente mentre le società che si sono sottratte
furbescamente all'obbligo vengono premiate". Inoltre, avvertono
i professionisti, "tutta la riforma della crisi di impresa si
basa sui sistemi di allerta per evitare l'insolvenza ed i
sistemi di allerta presuppongono organi di controllo terzi e
professionali. Secondo l'emendamento, il primo settembre 2021
entra in vigore la riforma della crisi di impresa e solo l'anno
seguente c'è l'obbligo per le società della nomina degli organi
di controllo. Solo chi non ha mai conosciuto l'esercizio delle
funzioni di controllo può evidentemente pensare e scrivere una
simile norma. Come sarà mai possibile far funzionare tale
sistema?", si chiedono. "Molte società che a causa della grave
crisi economica si trovano o si troveranno in difficoltà e che
avrebbero avuto giovamento finiranno per fallire, con rilevanti
danni per i lavoratori, per i fornitori, per gli istituti
finanziatori", chiudono Anc e Adc. (ANSA).