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La via umbra a transizione energetica punta sulle comunità

Da un convegno della Camera di commercio 'no a ettari di solare'

(ANSA) - PERUGIA, 06 GIU - La via umbra alla transizione energetica punta sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer) e sbarra la strada all'installazione di decine e decine di ettari di pannelli solari da parte di grandi imprese di produzione dell'energia per conto terzi. E' quanto emerso dal convegno organizzato a Perugia dalla Camera di commercio dell'Umbria su "La transizione energetica tra efficienza e comunità energetiche rinnovabili: una roadmap per imprese ed enti locali".
    I partecipanti hanno parlato del "ruolo chiave" dei comuni e del "grande e concreto" impegno della Camera di commercio, che ha già attivato un bando e un altro partirà a giorni, con il presidente, Giorgio Mencaroni. Il quale avverte: "è fondamentale che le associazioni delle imprese facciano la loro parte".
    La Camera di commercio - è detto in un suo comunicato - ha chiamato a raccolta tutti i soggetti pubblici e privati su un tema che l'assessore regionale e vice presidente della Regione, Roberto Morroni, ha definito "un cambio di paradigma".
    Dall'ente camerale alla Regione, dall'Arpa all'Anci alle associazioni imprenditoriali, dall'Enea all'Ordine dei dottori commercialisti di Perugia, la partecipazione è stata "convinta e serrata" e il confronto "efficace" a definire meglio tutti i contorni della strada intrapresa, delle relative regole, dei problemi emersi e che potrebbero emergere, della messa a fuoco delle opportunità da ogni versante, compreso quello fiscale.
    Il segretario generale della Camera di commercio, Federico Sisti, ha messo a fuoco le problematiche e spiegato il senso e gli obiettivi del convegno. Mencaroni ha quindi evidenziato come l'ente svolga appieno il proprio ruolo di supporto al mondo produttivo affinché questo "possa cogliere tutte le opportunità derivanti dalla transizione energetica e dall'uso delle fonti di energia rinnovabile, favorendo in particolare nelle pmi un efficientamento energetico ed una preparazione specifica che le possano rendere ancora più competitive e sostenibili". Ribadendo che la Camera di Commercio dell'Umbria "rafforzerà il suo ruolo di attore privilegiato e punto di riferimento del territorio in materia di transizione energetica, sia proseguendo le azioni di confronto e di ascolto delle imprese, sia promuovendo iniziative di raccordo con gli altri stakeholder locali", ha reso noto che sull'argomento comunità energetiche rinnovabili, dopo un prima bando già chiuso e in corso di rendicontazione, a giorni ne pubblicherà un altro, per cercare di facilitarne ulteriormente la creazione.
    Morroni - prosegue la nota - ha ricordato come la giunta regionale abbia approvato modifiche normative per evitare che l'Umbria si trasformasse in una terra tappezzata da centinaia di ettari di pannelli solari per la produzione di energia per conto terzi, evidenziando che la via umbra alla transizione energetica vuol essere rispettosa del suo paesaggio ed evidenziando, insieme al presidente Mencaroni, come la scelta di spingere al massimo sulle comunità energetiche significhi la coincidenza tra produzione ed utilizzazione dell'energia, il che ha anche un valore democratico. Il tutto mirando all'obiettivo di un'autosufficienza energetica dell'Umbria, delle sue imprese, delle sue comunità, "per la quale - è stato rilevato - ovviamente le Comunità energetiche non sono sufficienti" (e qui l'assessore Morroni ha invitato a diventare meno conservatori rispetto a quanto avvenuto nel passato), ma certamente possono giocare un ruolo importante.
    È stato poi rilevato che l'impianto del Pnrr sul fronte delle Comunità energetiche rinnovabili abbia al centro i Comuni e qui sono stati sollevati timori sul fatto che i piccoli municipi, che hanno un più di incentivi rispetto a quelli più grandi, non abbiano una struttura adeguata per sostenere questo sforzo.
    Da parte sua l'Associazione nazionali comuni d'Italia, presente con il segretario generale Silvio Ranieri, ha dato atto a Regione e Camera di commercio di aver coinvolto a pieno titolo l'organizzazione di rappresentanza dei municipi e ha rilanciato sulla centralità del ruolo dei Comuni all'interno di un concerto più generale.
    Indicazioni ritenute importanti sono giunte dall'intervento di Amedeo De Filippo, direttore amministrativo di Arpa Umbria, e dalle relazioni tecniche di Antonio Romeo, direttore Dintec, il consorzio per l'innovazione tecnologica promossa dal sistema camerale, che ha disegnato l'impegno delle Camere commercio per dare un contributo sostanziale al superamento di una situazione che vede l'Italia autosufficiente per il solo 22% dell'energia di cui ha bisogno, risultando quintultima in Europa; Sabrina, Romano, del Dipartimento Tecnologie energetiche e Fonti Rinnovabili di Enea, che ha parlato delle tecnologie abilitanti per le Comunità Energetiche Rinnovabili; di Antonella Pulci, dell'Ordine dei Dottori commercialisti Perugia, che ha parlato sul tema "come realizzare una Cer; la scelta della configurazione giuridica e le modalità di gestione e finanziamento".
    Vivace il dibattito, con l'intervento delle Associazioni imprenditoriali.
    I lavori sono stati conclusi dal segretario generale della Camera di commercio, Federico Sisti, che ha evidenziato come "occorra ripartire dal basso, dalle esigenze reali delle comunità, che debbono fungere da faro per le scelte da fare.
    Solo così le cose che vanno fatte si possono realmente compiere in modo efficace ed efficiente", citando anche il caso della ricostruzione di New Orleans dopo il disastro provocato dall'uragano Katrina.
    Un secondo appuntamento è in calendario per venerdì 23 giugno, sarà rivolto a raccontare le buone pratiche e le esperienze territoriali di cer ad oggi attive, con un focus sugli aspetti operativi su cui informare i possibili soggetti promotori, i potenziali beneficiari, gli stakeholder. (ANSA).
   

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