(ANSA) - AREZZO, 16 APR - Il territorio della provincia di
Arezzo si conferma ai vertici delle classifiche nazionali per le
attività economiche-culturali che producono più ricchezza. E'
quanto emerge dalla ricerca 'Io sono cultura 2020', realizzata
da Unioncamere e Symbola e presentata ieri a Milano.
La provincia di Arezzo, spiega in una nota la Cciaa di Arezzo
e Siena, si colloca al quarto posto dopo Milano, Roma e Torino
per l'incidenza del sistema produttivo culturale e creativo
rispetto al totale dell'economia locale mentre, nella classifica
del ruolo della cultura sull'occupazione, Arezzo è seconda
dietro Milano con una incidenza del 8,8% sul totale.
"I dati sono riferito al 2019 che si è rilevato una anno molto
positivo per il core 'Cultura' - commenta la vicepresidente
vicaria della Camera di commercio di Arezzo Anna Lapini - e
quindi non tengono ovviamente conto della gravissima crisi
economica scatenata dalla pandemia. La stessa ricerca evidenzia
infatti come, durante il 2020 i due terzi delle imprese abbiano
avuto una consistente riduzione dei propri fatturati. Si tratta
di un'ulteriore conferma di come il nostro sistema economico si
caratterizzi per l'alta qualità delle sue produzioni ed è
soprattutto un riconoscimento al lavoro ed alla determinazione
degli imprenditori aretini che in questi anni hanno saputo
realizzare, con originalità e innovazione, prodotti
particolarmente appezzati nei mercati esteri. Senza comunque
dimenticare lo stretto legame che unisce, da sempre, il
territorio aretino all'arte, alla cultura ed alla creatività".
Per il segretario generale della Cciaa aretina Marco Randellini,
"la ricerca di Symbola ed Unioncamere nazionale, ponendo la
nostra provincia ai vertice della classifica nazionale rileva
come, nelle produzioni dei settori più importanti del sistema
economico locale , la presenza di contenuti creativi sia
particolarmente rilevante. E' un primato conquistato grazie alle
imprese cosiddette 'creative-driven', quelle cioè che possiedono
uno più stretto legame tra cultura e manifatturiero e che
maggiormente valorizzano le competenze creative tipiche del made
in Italy". (ANSA).