Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Oltretevere

  1. ANSA.it
  2. Oltretevere
  3. Cristiani nel mondo
  4. Monsignor Bizzeti, 'ora manca tutto, aiutateci'

Monsignor Bizzeti, 'ora manca tutto, aiutateci'

Vicario del Papa a Iskenderun, "non c'è acqua, luce, cibo"

(di Manuela Tulli) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 07 FEB - La cattedrale è venuta giù e anche parte degli altri locali sono inagibili. E poi manca tutto al vicariato apostolico dell'Anatolia, a Iskenderun, ma le porte sono aperte per aiutare gli altri con quel poco che è rimasto a disposizione. Il terremoto aggrava "una situazione che era già difficile per i rifugiati, per la maggior parte siriani, e tanta povera gente", dice mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell'Anatolia. A Iskenderun "la situazione è terribile, anche un ospedale è andato distrutto". Al vicariato "grazie a Dio sono tutti vivi ma non hanno elettricità, sono isolati e solo in qualche raro momento riescono a collegarsi", dice il vicario del Papa in Anatolia che al momento del sisma era in Italia. "E ora mi dicono resta lì, ci sei più utile lì e abbiamo una bocca in meno da sfamare. Manca l'acqua e potrebbe scoppiare un gigantesco problema sanitario". Caritas ha già preparato un piano di aiuti, "abbiamo bisogno di risorse, di offerte, dell'aiuto di tutti perché, nelle prossime settimane, quando la notizia del terremoto non sarà più la breaking news, cominceranno le vere difficoltà".
    Sul posto è rimasto il numero due del vicariato, il gesuita turco Antuan Ilgit: "Avremo urgente bisogno di acqua e cibo, sia per noi ma soprattutto per consegnarlo a chi ne ha bisogno. Non abbiamo acqua potabile, consumiamo i nostri alimenti dal congelatore e dai frigoriferi, ma o si deterioreranno o si esauriranno", scrive sui social. "Le scosse continuano, ci arrivano notizie brutte dei vicini e parenti dei nostri parrocchiani. C'è un grande incendio in corso presso il porto della città - riferiva questa mattina su Facebook - che provoca fumo intenso sopra di noi. Le strade sono piene d'acqua del mare e di sabbia". A Iskenderun, il centro della Chiesa cattolica in Anatolia, in queste ore attendono tir da Smirne, per ricevere cibo e acqua "ma francamente anche sugli aiuti promessi - riferisce padre Antuan - c'è troppa confusione".
    "Stiamo cercando di ospitare un gruppo di persone, cattolici, ortodossi, armeni e musulmani. Condividiamo quello che abbiamo per oggi e forse ancora per domani, siamo tutti nel refettorio che è il luogo più agibile dove abbiamo anche celebrato la messa! Ho portato l'immagine della Madonna dalla Cattedrale, questa immagine sarà la nostra forza è con lei affronteremo tutto", dice ancora il gesuita turco chiedendo di aiutare anche "l'amata Siria".
    Sulla situazione delle altre piccole comunità cattoliche della regione, mons. Bizzeti riferisce: di Antiochia, dove c'è la casa dei cappuccini, "non ho notizie dirette ma mi risulta che stanno bene, la loro casa è danneggiata ma meno rispetto ai crolli che ci sono stati nella città. Il problema è che Antiochia è ancora più isolata" rispetto alla possibilità di ricevere aiuti immediati. A Tarso ci sono due monaci: "Non abbiamo notizie negative e quindi speriamo sia tutto tranquillo". Un'altra comunità cattolica è a Mersin: "La gente è molto impaurita e sono tutti radunati nella parrocchia". (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



Modifica consenso Cookie