(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Nel giorno dell'insediamento del
presidente Usa arriva in libreria un saggio di Massimo Faggioli,
professore ordinario nel Dipartimento di Teologia e Scienze
religiose della Villanova University (Philadelphia), che spiega
"la svolta in arrivo nelle relazioni fra Washington e il
Vaticano che si rifletterà in tutto il mondo". Il saggio, "Joe
Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti", è edito da Scholé,
marchio della Morcelliana.
Il volume, già tradotto negli Stati Uniti, presenta
un'analisi completa non solo del significato dell'elezione di
Biden per la storia del cattolicesimo Usa, ora giunto all' "ora
della verità", ma anche delle possibili conseguenze interne -
per la Chiesa cattolica degli Stati Uniti, ed esterne - nelle
relazioni fra la Casa Bianca, il Vaticano di Papa Francesco e la
Chiesa globale (già definiti gli "imperi paralleli"). Il libro
guarda ad un secolo di storia della Chiesa contemporanea.
Joe Biden è il secondo presidente cattolico, dopo John
Fitzgerald Kennedy ed è stato il quarto a candidarsi (Al Smith
nel 1928 e John Kerry nel 2004) per ricoprire quella carica
politica, ma anche morale e in certo modo religiosa
(considerando il ruolo della religione nella sfera pubblica
degli Usa) che è la presidenza degli Stati Uniti. "Ma Biden
rappresenta un Paese diviso al suo interno come non mai - si
spiega nel saggio - dai tempi della guerra civile, e un mondo
cattolico in crisi, lacerato tra forme nemmeno più conservatrici
o liberal, ma di marca post-istituzionale e neo-integralista,
fra 'culture wars' diventate stile di vita ecclesiale e
politico". Un mondo, insomma, in attesa di una sintesi o
destinato a veder prolungare lo stallo delle sue polarizzazioni.
L'autore individua come nodo centrale la combattuta e
controversa eredità del Concilio Vaticano II e le conseguenti
scelte in merito alla giustizia sociale, ai modelli economici,
all'ambiente, ai rapporti con culture e religioni diverse.
(ANSA).