Alla fine, dopo settimane di appelli, petizioni e post sui social, il governo li ha ascoltati. Giulia Lamperti, 26 anni, è una delle migliaia di neolaureati in medicina che hanno portato avanti, e vinto, la battaglia per accedere direttamente alla professione medica e dare così una mano ai colleghi più anziani a combattere il Coronavirus in Italia. E nei prossimi giorni, per effetto del decreto del presidente del Consiglio, scenderà in campo a Milano per aiutare gli altri medici che oggi stanno lavorando a ritmi straordinari per rispondere all'emergenza, in Lombardia come nel resto di Italia. "Di certo mi aspettavo un ingresso più soft nel mondo del lavoro - racconta all'ANSA - ma vista la situazione sono felice di mettermi a disposizione per fare tutto quello che serve". La battaglia di Giulia e dei suoi ex compagni di studi per la laurea abilitante comincia alla fine di febbraio, quando ancora i casi di Covid-19 in Lombardia sono relativamente contenuti. Così quando il governo decide di rinviare il loro esame di abilitazione alla professione, creano l'hashtag 'Fateci abilitare' e lanciano un appello al Miur, al Ministero della Salute e ai rettori dei vari atenei italiani.