ROMA - Dal 2011 al 2017, il numero di manager presenti nelle imprese italiane è diminuito di oltre 7.000 unità. I dirigenti d'azienda sono passati da 75.571 a 68.411, con una flessione pari al 9,5%. Questi i risultati di un'analisi effettuata da Federmanager su dati Inps, presentata in occasione dell'assemblea nazionale dell'organizzazione di rappresentanza del management industriale.
La riduzione dei dirigenti - spiega Federmanager - è collegata sia alle ristrutturazioni aziendali dovute alla crisi 2007-2014, sia alla diminuzione delle realtà industriali italiane.
Le imprese industriali con almeno un dirigente in organico sono diminuite del 16% dall'inizio della crisi ad oggi, passando dalle 18.724 unità del 2011 alle 15.742 del 2017. Lo studio dell'organismo di rappresentanza spiega però che il trend negativo è principalmente concentrato nelle piccole e piccolissime imprese, che hanno chiuso o hanno perso managerialità. "A fronte di una riduzione complessiva di queste figure apicali, nelle aziende industriali con almeno un dirigente la concentrazione media di dirigenti è cresciuta lievemente, passando dai 4,07 manager per azienda del 2011 ai 4,35 del 2017", si legge nello studio.
A soffrire di più sono le imprese del Mezzogiorno. Dall'analisi del numero di dirigenti per territorio di appartenenza emerge, infatti, come rispetto al valore del 2011, la situazione sia: sostanzialmente stabile nell'area del Nord-Est, in lieve calo al Nord-Ovest e al Centro e in continua flessione al Sud e nelle Isole.
Rispetto al 2011, fa notare Federmanager, sui dirigenti presenti in azienda il Sud ha perso 27 punti percentuali, di cui 13,5 nel solo confronto col 2016. In termini assoluti, il Mezzogiorno conta 437 manager in meno rispetto al 2016, 1.022 rispetto al 2011.
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