(ANSA) - MILANO, 11 APR - Sono 800 mila i risparmiatori
italiani che nel 2017 hanno investito nei Pir (piani individuali
di risparmio), destinando mediamente 13.678 euro. Di questi
sottoscrittori, più di 500 mila è la prima volta che investono
in fondi comuni. È quanto rileva un’analisi dell’Ufficio Studi
di Assogestioni presentata oggi al Salone del Risparmio, nella
conferenza dal titolo ‘Il successo dei Pir: numeri e
investimenti ai raggi X’.
L'investimento medio dei Pir in azioni e obbligazioni di
emittenti non appartenenti all'indice Ftse Mib si attesta al 43%
del portafoglio, pari a 6,8 miliardi di euro, ovvero, più del
doppio rispetto al minimo imposto dalla normativa per godere dei
benefici fiscali. “C’è un generale consenso sul fatto che i Pir
siano uno strumento che, in questa sua prima fase, ha dato
un'ottima prova di sé. L'impatto sul mercato azionario italiano,
soprattutto sui suoi segmenti meno capitalizzati, è stato
positivo”, ha spiegato Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi
Assogestioni. Il giudizio trova fondamento nei dati di
portafoglio analizzati da Assogestioni: “Il peso delle
partecipazioni dei Pir sul flottante Mid Cap - ha illustrato
Rota - è dell’8%, per il segmento Small Cap del 6% e per l’Aim
Italia del 10%: percentuali interessanti se si considera la
giovane età di questi prodotti.” A poco più di un anno dal
debutto del primo Piano Individuale di Risparmio, quasi tutti
gli operatori hanno, nel loro ventaglio di offerta, uno o più
fondi Pir compliant. “Guardando alle categorie di prodotti – ha
aggiunto Rota – il 34% dell’offerta, in termini di patrimonio
gestito, è composta da fondi azionari specializzati nel mercato
italiano, mentre il 39% è rappresentata da fondi bilanciati. Un
altro 26% delle masse è confluito in fondi flessibili”.