(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Prevedere la presenza di componenti
designati dal Consiglio nazionale dei commercialisti nei gruppi
di lavoro chiamati a scrivere le bozze dei provvedimenti
attuativi della riforma del processo civile: questa la richiesta
avanzata nella lettera dei tre Commissari straordinari del
Consiglio nazionale della categoria professionale inviata al
ministro della Giustizia, Marta Cartabia.
"Abbiamo appreso - scrivono Rosario Giorgio Costa, Paolo
Giugliano e Maria Rachele Vigani - che, con un decreto
ministeriale dello scorso 14 gennaio, sono stati istituiti sette
gruppi di lavoro finalizzati alla elaborazione degli schemi di
decreto legislativo nelle diverse materie identificate
nell'ambito della riforma del processo civile" e "data la
rilevanza della materia e le specifiche competenze che per legge
sono riconosciute ai commercialisti in diverse aree rientranti
nella riforma, considerate le proposte condivise dal Consiglio
nazionale sulla riforma proposta - proseguono i tre - chiediamo
di voler considerare l'integrazione dei gruppi costituiti con
alcuni componenti che designerebbe lo stesso Consiglio
nazionale, al fine di poter utilmente contribuire con la
specifica esperienza professionale alla elaborazione delle
proposte attuative". In particolare, va avanti la nota,
"considerata l'importanza della materia per tutti gli iscritti
all'Albo, i commercialisti ritengono di particolare rilevanza la
partecipazione a tre dei sette gruppi di lavoro individuati dal
decreto: al primo (che si concentrerà sull'elaborazione degli
schemi di decreto legislativo in materia di procedure di
mediazione e negoziazione assistita, nonché in materia di
arbitrato), al secondo (dedicato all'elaborazione degli schemi
di decreto legislativo in materia di principi generali relativi
al processo civile, di digitalizzazione del medesimo e di
ufficio per il processo) e al quinto (per l'elaborazione degli
schemi di decreto legislativo in materia di processo del lavoro,
processo di esecuzione e di procedimenti in camera di
consiglio)", si legge, in conclusione. (ANSA).