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Adepp, professioni sono il 9% del pil Ue

Oliveti, casse dovrebbero convertirsi a welfare circolare

Redazione ANSA BRUXELLES

(ANSA) - BRUXELLES, 06 GIU - "Mentre le professioni legate a un rapporto di lavoro dipendente si spostano verso il lavoro autonomo, è tempo per le libere professioni di far sentire la loro voce e presentarsi al tavolo dove si prendono le decisioni per un'Europa del lavoro più competitiva". E' il messaggio lanciato a Bruxelles dal presidente degli enti previdenziali privati (Adepp), Alberto Oliveti, durante un evento al Comitato sociale ed economico europeo.
    Secondo gli ultimi dati di Adepp, sono oltre 11 milioni i liberi professionisti nell'Ue, e fatturano più di 500 miliardi, per un contributo al Pil europeo di circa il 9%. "Vorremmo far sentire all'Ue la rilevanza delle libere professioni, caratterizzate dall'alta qualificazione e dall'interesse pubblico", spiega Oliveti. Un primo traguardo, in campo europeo, è stato ottenuto di recente con la parificazione dei liberi professionisti alle Pmi per l'accesso ai fondi Ue. Il cambiamento del mondo del lavoro non è solo nello spostamento dell'asse delle tipologie contrattuali, ma anche in alcuni dati demografici, spiega Adepp. Primi su tutti, l'invecchiamento della popolazione e il divario generazionale, che in Italia diventa anche un gap geografico tra nord e sud. Secondo la Commissione Ue, entro il 2060 la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) diminuirà del 13%. Al contempo, Eurostat mostra che in media in Ue le donne guadagnano il 31% in meno degli uomini, con picchi a Cipro (41%), in Germania (36%) e Austria (35%). In Italia il gap salariale di genere è al 28%.
    I sistemi di previdenza sociale "in questo cambiamento svolgono un ruolo chiave, e dovrebbero convertirsi a un welfare 'circolare' per migliorare la qualità del lavoro", sottolinea Oliveti. L'aumento dell'età pensionabile è una delle leve per centrare l'obiettivo della sostenibilità dei sistemi previdenziali, ma secondo Oliveti occorre investire nell'aumento dei redditi. "Nel welfare 'circolare' - osserva -, le casse creano valore non occupandosi più solo di pagare le pensioni ma anche di aiutare la formazione e la competitività".(ANSA).
   

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