(ANSA) - ROMA, 08 GEN - L'esercizio professionale "ha un
valore di interesse collettivo e pubblicistico, perché si
riferisce a dei diritti fondamentali di tipo civile e sociale,
che sono il diritto alla salute, il diritto alla difesa, alla
libertà, compresa quella d'espressione, il diritto alla
sicurezza, anche sociale, e il diritto alla tutela del lavoro e
dei risparmi": ad affermarlo oggi pomeriggio, a Bruxelles, il
presidente dell'Adepp (l'Associazione che riunisce 20 Casse
previdenziali e assistenziali private, cui sono iscritti circa
1,6 milioni di lavoratori) Alberto Oliveti, chiedendo
esplicitamente all'Europarlamento di riconsiderare il ruolo dei
liberi professionisti, evitando, recita una nota, che siano
sottoposti alle stesse regole di concorrenza previste per le
imprese. "Recepiamo l'apertura alla concorrenza che l'Europa ha
impresso alle professioni liberali, tuttavia sottolineiamo che
senza una regolamentazione dell'esercizio professionale si
correrebbe il rischio di abbassarne il livello qualitativo", ha
aggiunto. "Crediamo che le tre parole 'innovazione', 'sviluppo'
e 'crescita' non siano automaticamente consequenziali", ha
incalzato il vertice dell'Adepp, perché "non necessariamente
dall'innovazione nasce sviluppo, come non necessariamente la
creazione di valore porta a una crescita, se a questa non si
accompagna un sistema di protezione sociale che garantisca la
coesione". L'Associazione, perciò, sollecita il Parlamento Ue a
realizzare una "relazione d'iniziativa" sulla situazione dei
professionisti in Europa e sull'impatto delle trasformazioni che
li stanno interessando, nonché ad "avviare un percorso per
definire criteri, indicatori e standard di qualità per le varie
professioni liberali, con la finalità di armonizzarne
l'esercizio a livello europeo", si legge, infine. (ANSA).