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Papa: calamità segnali d'allarme, affrontare tutela natura

In Vaticano albero e presepe a ricordo nubifragi Trentino-Veneto

    Alla presenza di una folla di fedeli, di cori tradizionali, gruppi di sbandieratori, e delle delegazioni provenienti dal Trentino e dal Veneto - accompagnate dai vescovi di Trento Lauro Tisi, di Padova Claudio Cipolla e di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, dal governatore del Veneto Luca Zaia -, questo pomeriggio il cardinale Giuseppe Bertello e il vescovo Fernando Vergez Alzaga, presidente e segretario generale del Governatorato vaticano, hanno inaugurato il presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale allestiti in Piazza San Pietro.

    Il presepe in legno, espressione della tradizione locale, proviene da Scurelle, comune della Valsugana in provincia di Trento. Giunge invece dall'Altopiano di Asiago l'imponente abete rosso, alto circa 26 metri, con diametro di 70 centimetri, innalzato accanto all'obelisco. E' stato donato insieme con una ventina di alberi più piccoli dal Consorzio di usi civici di Rotzo-Pedescala e San Pietro in provincia di Vicenza.

    Albero e presepe sono legati insieme dal comune ricordo della tempesta dell'ottobre-novembre 2018 che devastò molte zone del Triveneto. Quest'anno, inoltre, il Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano, in provincia di Treviso, ha curato l'allestimento del presepio all'interno dell'Aula Paolo VI.

    E il ricordo dei rovinosi nubifragi di un anno fa è stato al centro anche dell'udienza che papa Francesco ha riservato stamane alle delegazioni dalle regioni donatrici. "L'incontro odierno mi offre l'opportunità per rinnovare il mio incoraggiamento alle vostre popolazioni, che l'anno scorso hanno subito una devastante calamità naturale, con l'abbattimento di intere zone boschive", ha detto il Pontefice, secondo cui "si tratta di eventi che spaventano, sono segnali d'allarme che il creato ci manda, e che ci chiedono di prendere subito decisioni efficaci per la salvaguardia della nostra casa comune".

    "Ho appreso con piacere - ha aggiunto Francesco - che, in sostituzione delle piante rimosse verranno ripiantati 40 abeti per reintegrare i boschi gravemente danneggiati dalla tempesta del 2018. L'abete rosso che avete voluto donare rappresenta un segno di speranza specialmente per le vostre foreste, affinché possano essere al più presto ripulite e dare così inizio all'opera di riforestazione". Il presepe, ha detto ancora, "aiuterà i visitatori ad assaporare la ricchezza spirituale del Natale del Signore. I tronchi di legno, provenienti dalle zone colpite dai nubifragi, che fanno da sfondo al paesaggio, sottolineano la precarietà nella quale si trovò la Sacra Famiglia in quella notte di Betlemme. Anche il presepe artistico di Conegliano, collocato nell'Aula Paolo VI, aiuterà a contemplare l'umile grotta dove nacque il Salvatore".

    Il Papa non ha mancato di ricordare la sua visita di domenica a Greccio (Rieti) e la sua Lettera sul presepe, "che è un segno semplice e mirabile della nostra fede e non va perduto, anzi, è bello che sia tramandato, dai genitori ai figli, dai nonni ai nipoti". "E' una maniera genuina di comunicare il Vangelo, in un mondo che a volte sembra avere paura di ricordare che cos'è veramente il Natale, e cancella i segni cristiani per mantenere solo quelli di un immaginario banale, commerciale, ha concluso".

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