"Da un po' di tempo, a Perugia,
stiamo assistendo ad un proliferare di iniziative,
inaugurazioni, presentazioni di progetti, tagli di nastri da
parte dell'amministrazione comunale, che si fa fatica a seguire.
Una così abbondante mole di eventi tale da far pensare che
sindaco e Giunta comunale uscenti siano in preda ad una sorta di
bulimia nervosa con abbuffate di ogni sorta di iniziative": lo
sottolinea "Alleanza per la Vittoria" in una nota in cui
commenta l'iniziativa "Festa della nascita".
"E' un noto luogo comune, una prassi in uso da tempo -
prosegue la nota - che alla vigilia di una scadenza elettorale
l'amministrazione uscente cerchi di convincere i propri
cittadini elettori di quanto sia stata brava e di quante cose
stia realizzando per il suo bene, fino ad arrivare alla
copertura a domicilio di buche stradali. In preda a questa
ossessiva ricerca di consenso pare che l'amministrazione
comunale di Perugia stia però esagerando, e non stia
considerando l'effetto 'rigetto', se non l'effetto 'boomerang'.
Insomma, "il troppo stroppia", e ciò nel cittadino crea non il
sospetto, ma la certezza che tutto questo attivismo sia
esclusivamente dettato dalla spasmodica ricerca del consenso
elettorale e che si tratti, dunque, di una chiara strategia da
bassa demagogia.
In questo contesto, dopo l'iniziativa 'Una luce per la vita'
con la relativa accensione di un lampione per ogni nuovo nato
(invece che la piantumazione di un albero come suggerisce la
legge), arriva l'ultima delle roboanti iniziative del Comune di
Perugia: la Festa della nascita".
"Certo - osserva Alleanza per la Vittoria -, niente di
originale, dato che già da qualche anno una simile iniziativa
viene realizzata a Torino. Un evento che arriva a conclusione di
un progetto articolato sul percorso nascita che è stato però
finanziato per un solo anno. E quindi volge già al termine.
Va sottolineato che quello della natalità' è un tema molto
serio, soprattutto in Umbria dove il calo demografico sta
inesorabilmente proseguendo da molti anni a questa parte. Nella
sola città di Perugia, ad esempio, le nascite hanno registrato
negli ultimi anni una diminuzione del 30%.
Alla luce di ciò appare, dunque, davvero strumentale e molto
superficiale approcciarlo a mo' di festa paesana, dove regalare
qualche kit con prodotti per bambino, magari quelli avanzati dal
fallimentare progetto 'Perugia cresce', lanciato dalla Giunta
Romizi qualche anno fa, che prevedeva la consegna di 'baby box'
ai nuovi nati, ma che moltissimi cittadini non hanno mai
ritirato, ed ora l'Afas non sa evidentemente cosa farne.
Insomma, non vorremmo che si risolvesse tutto con un 'dono'
elettorale, ai neo genitori".
"La natalità, come si diceva prima - è detto ancora nella
nota - è tema assai serio e delicato che riguarda il futuro
delle nostre collettività ed il modo più serio e responsabile
per affrontare una tale questione è pensare a come rimuoverne le
cause. E la prima tra tutte riguarda innanzitutto le donne; le
madri, la loro solitudine, e l'irrisolto nodo del rapporto tra
maternità e lavoro. La possibilità concreta per ogni donna di
poter conciliare, appunto, maternità con lavoro. E per fare ciò
sono necessarie adeguate politiche sociali che vedano una
stretta collaborazione tra i diversi attori politici ed
istituzionali. Anziché realizzare iniziative 'spot', occorre un
approccio molto più serio e strutturale quale sostegno alla
genitorialità ma sopratutto per contrastare alla base il crollo
demografico, incentivando l'occupazione femminile, dato che
appare chiaro il nesso tra denatalità e precarietà che colpisce
soprattutto le donne. Così come è necessario affrontare la
questione abitativa, mettendo in atto politiche serie tese a
sostenere i giovani nell'acquisto dell'alloggio, e
reintroducendo il fondo per l'affitto. Questo è ciò che pretende
una società che voglia davvero guardare al futuro con serietà e
responsabilità".
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