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'Alleanza per la Vittoria' critica la 'Festa della nascita'

'Alleanza per la Vittoria' critica la 'Festa della nascita'

'Servono adeguate politiche sociali per la natalità'

PERUGIA, 05 aprile 2024, 16:18

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Da un po' di tempo, a Perugia, stiamo assistendo ad un proliferare di iniziative, inaugurazioni, presentazioni di progetti, tagli di nastri da parte dell'amministrazione comunale, che si fa fatica a seguire.
    Una così abbondante mole di eventi tale da far pensare che sindaco e Giunta comunale uscenti siano in preda ad una sorta di bulimia nervosa con abbuffate di ogni sorta di iniziative": lo sottolinea "Alleanza per la Vittoria" in una nota in cui commenta l'iniziativa "Festa della nascita".
    "E' un noto luogo comune, una prassi in uso da tempo - prosegue la nota - che alla vigilia di una scadenza elettorale l'amministrazione uscente cerchi di convincere i propri cittadini elettori di quanto sia stata brava e di quante cose stia realizzando per il suo bene, fino ad arrivare alla copertura a domicilio di buche stradali. In preda a questa ossessiva ricerca di consenso pare che l'amministrazione comunale di Perugia stia però esagerando, e non stia considerando l'effetto 'rigetto', se non l'effetto 'boomerang'. Insomma, "il troppo stroppia", e ciò nel cittadino crea non il sospetto, ma la certezza che tutto questo attivismo sia esclusivamente dettato dalla spasmodica ricerca del consenso elettorale e che si tratti, dunque, di una chiara strategia da bassa demagogia.
    In questo contesto, dopo l'iniziativa 'Una luce per la vita' con la relativa accensione di un lampione per ogni nuovo nato (invece che la piantumazione di un albero come suggerisce la legge), arriva l'ultima delle roboanti iniziative del Comune di Perugia: la Festa della nascita".
    "Certo - osserva Alleanza per la Vittoria -, niente di originale, dato che già da qualche anno una simile iniziativa viene realizzata a Torino. Un evento che arriva a conclusione di un progetto articolato sul percorso nascita che è stato però finanziato per un solo anno. E quindi volge già al termine. Va sottolineato che quello della natalità' è un tema molto serio, soprattutto in Umbria dove il calo demografico sta inesorabilmente proseguendo da molti anni a questa parte. Nella sola città di Perugia, ad esempio, le nascite hanno registrato negli ultimi anni una diminuzione del 30%.
    Alla luce di ciò appare, dunque, davvero strumentale e molto superficiale approcciarlo a mo' di festa paesana, dove regalare qualche kit con prodotti per bambino, magari quelli avanzati dal fallimentare progetto 'Perugia cresce', lanciato dalla Giunta Romizi qualche anno fa, che prevedeva la consegna di 'baby box' ai nuovi nati, ma che moltissimi cittadini non hanno mai ritirato, ed ora l'Afas non sa evidentemente cosa farne.
    Insomma, non vorremmo che si risolvesse tutto con un 'dono' elettorale, ai neo genitori".
    "La natalità, come si diceva prima - è detto ancora nella nota - è tema assai serio e delicato che riguarda il futuro delle nostre collettività ed il modo più serio e responsabile per affrontare una tale questione è pensare a come rimuoverne le cause. E la prima tra tutte riguarda innanzitutto le donne; le madri, la loro solitudine, e l'irrisolto nodo del rapporto tra maternità e lavoro. La possibilità concreta per ogni donna di poter conciliare, appunto, maternità con lavoro. E per fare ciò sono necessarie adeguate politiche sociali che vedano una stretta collaborazione tra i diversi attori politici ed istituzionali. Anziché realizzare iniziative 'spot', occorre un approccio molto più serio e strutturale quale sostegno alla genitorialità ma sopratutto per contrastare alla base il crollo demografico, incentivando l'occupazione femminile, dato che appare chiaro il nesso tra denatalità e precarietà che colpisce soprattutto le donne. Così come è necessario affrontare la questione abitativa, mettendo in atto politiche serie tese a sostenere i giovani nell'acquisto dell'alloggio, e reintroducendo il fondo per l'affitto. Questo è ciò che pretende una società che voglia davvero guardare al futuro con serietà e responsabilità".
   

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