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Umbria jazz fa crescere il pil, 6,9 milioni nella regione

Umbria jazz fa crescere il pil, 6,9 milioni nella regione

Da una ricerca emergono anche 5,7 milioni di valore aggiunto

PERUGIA, 30 giugno 2023, 17:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Umbria Jazz genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 unità di lavoro. Numeri che emergono dalla ricerca "Grandi eventi, trasformazioni territoriali e sviluppo economico: il caso di Umbria Jazz" curata dall'Agenzia Umbria ricerche. Secondo la quale la strategia di investimento sui grandi eventi è quella che può essere vincente per una regione come l'Umbria, anche per le sue caratteristiche.
    Dopo una riflessione generale sui grandi eventi, lo studio entra nel caso specifico di Umbria Jazz e proprio in occasione dei suoi 50 anni, dimostrando, con l'adozione di un modello previsionale sulla ormai prossima edizione 2023 del festival, "come le considerevoli ricadute economiche e sociali giustificano l'intervento del finanziamento pubblico" ha commentato l'amministratore unico dell'Aur, Alessandro Campi.
    Se si considerano anche gli effetti prodotti in tutta Italia, nel complesso Umbria Jazz - è emerso dallo studio - arriva a generare 25 milioni di euro di produzione, 9,8 milioni di euro di valore aggiunto, 11 milioni di euro di Pil, 173 unità di lavoro.
    "Grazie ad Umbria Jazz - ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei - il brand Umbria ha cominciato ad essere riconoscibile all'estero a partire dagli anni '70, lo dobbiamo alla felice intuizione di Carlo Pagnotta. L'opera, che come Giunta regionale stiamo portando avanti, è di legare i grandi eventi di cui la regione è ricca, così come le produzioni locali di eccellenza, anche quelle rappresentate dal settore industriale e manifatturiero, al logo 'Umbria cuore verde d'Italia', affinché tutte le realtà regionali diventino sempre più conosciute e riconoscibili a livello nazionale ed internazionale".
    "Lo studio condotto dall'Aur - ha detto l'assessore regionale al Turismo, Paola Agabiti - ha il grande merito di rendere conto e comunicare ai cittadini quali siano le somme investite in un evento come Umbria Jazz e di stimare, su basi scientifiche, quali siano gli effetti in termini di incremento del pil regionale e di ricaduta sul territorio. Rispetto al passato rivendichiamo con forza la scelta di impiegare i fondi comunitari per sostenere la cultura, il turismo e la promozione della nostra regione".
    Gli effetti strettamente economici prodotti da Umbria jazz sul sistema umbro, spiega la ricerca, derivano da due componenti di spesa, stimate per l'annualità 2023: da un lato quella sostenuta per l'organizzazione del festival (6,5 milioni di euro), opportunamente distinta tra la quota rivolta al territorio e indirizzata verso economie esterne, dall'altro la spesa dei visitatori (5,2 milioni di euro).
    Quanto, infine, all'effetto moltiplicatore dei contributi pubblici, si stima che ogni 100 euro di finanziamento (da Stato, Regione, Comuni di Perugia, Terni e Orvieto e dalle Camere di commercio) riescono ad attivare sul solo territorio regionale almeno 264 di pil e 218 euro di redditi, oltre che 606 euro di produzione a livello locale.
    Di "ricadute immateriali" di Umbria Jazz, oltre a quelle economiche, ha parlato il presidente della Fondazione Gian Luca Laurenzi. "La manifestazione - ha detto - accresce la felicità delle comunità locali delle città coinvolte nell'evento. Si percepisce già da ora un'attesa e una voglia di partecipare notevole da parte della popolazione. Da questo punto di vista sono gli eventi gratuiti che contribuiscono, ancor più di quelli riservati al pubblico pagante, a creare questo genere di attese positive. Eventi gratuiti che, rimarco, dal punto di vista di noi organizzatori, rappresentano un costo secco, ma che rendono grande ed unica Umbria jazz".
   

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