Una impresa di riforestazione su
scala globale, per combattere il riscaldamento del pianeta,
vedrebbe a disposizione nelle aree periurbane - transizione fra
periferie e campagne - spazi per piantare una quantità stimata
tra i 106 e i 241 miliardi di alberi. Lo afferma uno studio
italiano, pubblicato su 'Nature Cities', il quale sottolinea i
vantaggi di questa foreste periurbane: riduzione delle emissioni
di CO2, miglioramento della qualità dell'aria e conservazione
della biodiversità. Utilizzando dati satellitari, il gruppo di
ricerca, composto da studiosi della Fondazione per il Futuro
delle Città, dell'Università di Firenze e dell'Università Ca'
Foscari Venezia -:è riuscito a identificare a livello globale,
con una risoluzione di 500, le aree disponibili in una fascia di
10 chilometri dalle città. Ne emerso che soltanto in 20 Paesi
potrebbe crescere il 78% delle foreste periurbane. Anche
escludendo le aree attualmente coltivate, potrebbero trovare
spazio foreste per una quantità stimata tra 34 e 101 miliardi di
piante. Il cambiamento climatico in corso ha fatto registrare
nel 2023 l'anno più caldo, con le estensioni minime del ghiaccio
marino antartico, e un aumento degli eventi climatici estremi.
"Per contrastare il riscaldamento globale afferma il prof
Stefano Mancuso, direttore della Fondazione per il Futuro delle
Città - la soluzione teoricamente è semplice: ridurre le
emissioni di gas serra, in particolare di Co2, e al contempo
assorbire il surplus di CO2 dall'atmosfera. Tuttavia, ridurre le
emissioni ha profondi impatti economici, richiede tempo e un
impegno globale che al momento è difficile da garantire. D'altra
parte, l'assorbimento di CO2 dall'atmosfera tramite la
riforestazione non presenta ostacoli tecnici significativi e può
offrire benefici ambientali e occupazionali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA