"Alberto Cubeddu non ha un movente,
esegue un omicidio per pura solidarietà con il cugino (Paolo
Enrico Pinna già condannato in due gradi di giudizio a 20 anni
per duplice omicidio, ndr), anzi si può dire che è un killer".
Risuonano forte in Corte d'assise a Nuoro le parole
dell'avvocato di parte civile, Rinaldo Lai, nel processo a
carico del 22anne di Ozieri accusato dei delitti di Gianluca
Monni e Stefano Masala, avvenuti tra il 7 e l'8 maggio 2015. Lai
ha concluso questa mattina le arringhe insieme al collega
Antonello Cao, sottolineando l'azione "cruenta, efferata e
malvagia" compiuta dai due cugini e mettendo in evidenza tutti i
passaggi che in dibattimento hanno prodotto la prova della
colpevolezza di Cubeddu: i due supertestimoni prima di tutto,
"una studentessa che riconosce Cubeddu prima dell'omicidio, e un
amico dello stesso Cubeddu che lo vede bruciare l'auto di Masala
la sera del delitto".
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