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Giorno della Memoria, Mattarella: 'Shoah virus pronto a risvegliarsi'

Giorno della Memoria, Mattarella: 'Shoah virus pronto a risvegliarsi'

'Italiani rifiutino il male dell'indifferenza. Vigilanza, torna passato cospirazionista'

25 gennaio 2019, 13:13

di Fabrizio Finzi

ANSACheck

Sergio Mattarella durante la cerimonia saluta la poetessa Edith Bruck - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sergio Mattarella durante la cerimonia saluta la poetessa Edith Bruck - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sergio Mattarella durante la cerimonia saluta la poetessa Edith Bruck - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un "virus micidiale" sopravvive subdolo nella nostra società, pronto a colpire passando attraverso il sonno delle coscienze. Sergio Mattarella coglie segnali poco rassicuranti nel Paese e registra un affievolirsi di anticorpi che sembravano saldi dopo l'abisso della Shoah. E riempie di riferimenti all'attualità il giorno della memoria lanciando un allarme di grande impatto che coinvolge governo e cittadini: Il "virus micidiale" si muove "nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere, appena se ne ripresentino le condizioni", spiega con tono grave il presidente della Repubblica dal salone dei Corazzieri del Quirinale. Davanti a lui in prima fila sono seduti il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Gli esponenti di punta del governo giallo-verde vengono subito "assaltati" al termine della cerimonia dai giornalisti che vogliono prendere nota della profondità della comprensione del messaggio del capo dello Stato. Un messaggio che unisce passato e presente e per questo crea inquietudine in chi l'ascolta. "Quando il benessere dei popoli o gli interessi delle maggioranze, si fanno coincidere con la negazione del diverso - dimenticando che ciascuna persona è diversa da ogni altra - la storia spalanca le porte alle più immani tragedie", prosegue Mattarella senza addolcire le parole. E dal presente si torna senza soluzione di continuità ad un passato che storia purtroppo ancora non è: "la furia nazista si accanì con micidiale e sistematica efficienza anche contro altre categorie di "diversi": i dissidenti, gli oppositori, i disabili, i malati di mente, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i rom e i sinti, gli slavi. Nell'ordine nuovo, vagheggiato da Hitler, non c'era posto per la diversità, la tolleranza, l'accettazione, il dialogo".

Ed ecco, dopo tanta preparazione, il doppio richiamo "urbi et orbi": "in Italia sono in aumento gli atti di antisemitismo e di razzismo, ispirati a vecchie dottrine e a nuove e perverse ideologie. Si tratta, è vero, di minoranze. Ma sono minoranze sempre più allo scoperto, che sfruttano con astuzia i moderni mezzi di comunicazione, che si insinuano velenosamente negli stadi, nelle scuole, nelle situazioni di disagio". E' il virus diabolico mai sconfitto a cui il lassismo della politica ha tolto il vaccino. Per questo il presidente viola una sua consuetudine e censura con nettezza - pur senza pronunciarne mai il nome - le parole di un deputato. Si tratta del grillino Elio Lannutti che nei giorni scorsi ha condiviso un link di un sito antisemita riproponendo una delle più basse provocazioni di propaganda antiebraica, i "Protocolli dei Savi di Sion", l'emblema dei falsi alla base dell'antisemitismo moderno come fonte per spiegare il controllo bancario.

Ecco il pensiero di Mattarella in proposito: "la riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione". Ecco, una "reazione" chiede il presidente. Che deve essere accompagnata da una costante "vigilanza" quotidiana che non può certo esaurirsi nel giorno della memoria. E' infatti "l'indifferenza" a spaventare il capo dello Stato che percepisce da tempo una liquida distanza dei cittadini dallo sdegno morale e dal ricordo che struttura. Un virus che pervade e conquista media e politica, istituzioni e vicini di casa. "L'indifferenza: un male tra i peggiori", conclude amaro Mattarella.

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