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Dalle case alle tende

Dalle case alle tende

29 novembre 2016, 13:43

Redazione ANSA

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Terremoto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Terremoto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Terremoto - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Anche la routine ha cambiato dove e quando. E' diventata temporanea e vagabonda, oggi di qua domani boh. A fare la spesa non si va al supermercato: distrutto o danneggiato pure quello, a volte si è spostato. E' successo a Norcia, dove per alcune settimane il discount Eurospin ha portato un tir donando ciò che serve, all'aperto. Pane, biscotti, the, carta igienica o detersivi distribuiti tutto il giorno, gratis. Sembra di stare al mercato e invece è solo lo spiazzo davanti al caffè Parigi, lungo le mura, dove prima si parcheggiava. ''Meno male che ci sono loro, intorno non c'è più niente ma mi sembra quasi di elemosinare'', confessa Maria che a 72 anni si sente fortunata per avere ancora un tetto, a Casali di Preci.

Fuori uso anche le banche, quasi tutte all'interno della zona rossa della città umbra. E' nata così 'Piazza bancomat'. E' nel parcheggio delle scuole medie (come lo conoscono i nursini) ché tanto con l'istituto inagibile sarebbe rimasto vuoto. Un po' alla volta si sta riempiendo di uffici e sportelli delle principali banche. Ovviamente su quattro ruote. ''Il mio bancomat funzionerà da lunedì, mi hanno detto'', spiega Meli, venuto dalla Macedonia 25 anni fa e mai andato via. Ha moglie e tre figli e per campare faceva il muratore. Ora è tutto in standby. Ma lui non riesce a stare fermo e così va su e giù nei paesi vicini, cercando anche solo una giornata di lavoro. ''Almeno così passano le ore e non ci penso. La vita adesso è dura''. Più ottimista Gianfranco che sul corso Sertorio, quello che porta a piazza san Benedetto, aveva una piccola agenzia immobiliare. Ora è inagibile, lui spera di riaprire fra 4-5 mesi. Nel frattempo si è messo a lavorare in un container, per strada. Sembra uno scherzo e invece qualche cliente arriva. ''Chiedono di comprare terreni per metterci su container e prefabbricati. Certo, la prima casa che affitteremo o venderemo passerà alla storia...', sorride.

A Norcia anche la scuola ha cambiato faccia e ritmi. Sostituita da container sistemati dietro il liceo classico, all'ingresso ha un cartello con tante impronte di mani colorate. Sopra il logo del ministero dell'istruzione, sotto la scritta 'Ripartiamo dalla scuola'. In effetti le lezioni sono riprese, e pure raddoppiate: la mattina per gli studenti delle superiori, il pomeriggio tocca alle elementari. E per qualcuno la novità sembra divertente. Come per Matteo, un nanerottolo di cinque anni che aspetta che esca la sorella più grande. Si nota da lontano perché ha un caschetto giallo in testa che gli ballonzola quando corre. ''Da quando gliel'hanno dato, non vuole più toglierselo'', racconta la madre.
E tanti sono i caschi e le divise che ora colorano le strade di Amatrice o l'unico bar che ha riaperto, con vista macerie e campanile sbrecciato. Fra vigili del fuoco, carabinieri, Protezione civile e tanti altri è l'indotto del terremoto che indirettamente contribuisce a rianimare l'economia locale. All'ora di pranzo le ragazze del bar Rinascimento non hanno tregua fra panini da riscaldare e caffè da servire. Ogni tanto però si fermano, fissano un particolare su quelle divise e si fanno tristi.

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