Dar vita ad "un albo per le
imprese del Made in Italy, con accesso su richiesta delle stesse
aziende interessate e in possesso di determinati requisiti",
ossia "aver sede in Italia ed essere detenute per almeno il 67%
da soci residenti" nella Penisola, nonché "avere un fatturato
compreso tra 250.000 e 25 milioni di euro". E' l'idea lanciata
dai consiglieri nazionali dei commercialisti Achille Coppola e
Giuseppe Laurino, stamani nell'ambito del convegno nazionale
della professione, in corso ad Agrigento,. Le imprese
interessate, è la proposta, "dovrebbero svolgere la propria
attività nell'ambito della moda, del turismo, della cultura,
dell'agroalimentare e in ogni altro settore in cui l'Italia
eccelle, usufruendo di agevolazioni fiscali specifiche".
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