Un omaggio a Gigi Riva, l'uomo
divenuto mito del calcio italiano, il bomber che disse no alla
Juventus e alle altre grandi del nord, il "poeta realista" come
lo definì Pierpaolo Pasolini. Il sipario sulla Stagione di
teatro La Vetreria di Pirri, a Cagliari, si apre venerdì 19,
alle 21, con il debutto del nuovo spettacolo del Cada Die Teatro
"Riva Luigi '69 '70 - Cagliari ai dì dello scudetto" scritto,
diretto e interpretato da Alessandro Lay.
Riflettori accesi sul celebrato "Rombo di tuono", il
capocannoniere che ha portato in Sardegna lo scudetto nel 1970.
Un riscatto sociale per tutta l'Isola. Una data storica che Lay
rievoca nella piece dedicata al fenomeno in un flusso di memorie
che si intrecciano. "Quella legata a Gigi Riva che arriva fino
ai giorni nostri, intervallata da altre memorie, con richiami
autobiografici, quella di un bambino che aveva 8 anni all'epoca
dello scudetto, quella di una Cagliari in quegli anni vista
attraverso i suoi occhi", spiega Lay all'ANSA.
"Gigi Riva ha letto e approvato il copione", ha detto
Giancarlo Biffi, direttore artistico del teatro alla Vetreria.
Il racconto di Alessandro Lay abbraccia la dimensione sportiva,
umana e esistenziale dell'uomo e calciatore Gigi Riva. Non
ricordo molto dello 'scudetto', ma ricordo come era la città,
come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare,
l'album della Panini e le partite 'a figurine' sui gradini della
scuola elementare - racconta ancora Lay - ricordo il medagliere,
con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto,
fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo
schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un'altra
parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni
in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che
segnava un gol".
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