( di Luciano Fioramonti)
Quattordici giovani promesse della
lirica, scelte tra le oltre 360 candidure arrivate per questa
edizione da 76 paesi. E' a loro che l' associazione no-profit
Opera for Peace offre il trampolino di lancio verso le più
importanti istituzioni mondiali del canto come La Scala di
Milano, il Teatro dell'Opera di Roma e l'Opéra di Parigi. Opera
for Peace Academy realizzata in collaborazione con la Banca
Europea per gli Investimenti (Bei) e la Fondazione Bnp Paribas
con il supporto di istituzioni e grandi sponsor, ha offerto ai
giovani cantanti l' occasione di mettersi in luce in quattro
concerti, due la settimana scorsa a Roma Villa Medici, sede
dell' Accademia Di Francia, e due a Parigi al Campus
international pour étudiants et chercheurs e l'ultimo, il 25
aprile, all'auditorium del Museo L' associazione assicura
questa opportunità preziosa soprattutto ai nuovi talenti di
nazioni in via di sviluppo o coinvolti nella terribile
esperienza della guerra. In passato, ad esempio, ad emergere
tra i concorrenti è stata l' iraniana Forooz Razavi, soprano
ventottenne che oggi vive a Milano. ''A 15 anni avevo la mia
band hip hop/RnB underground avrei voluto diventare cantante ma
alle donne nel mio paese è vietato. Poi mi sono innamorata e due
anni dopo mi sono trasferita in Austria. E cominciato così il
mio bellissimo percorso che mi ha aperto le porte per lavorare
con i cantanti più famosi e avere contratti e concerti con
artisti di primo livello''. Johanna Will, tra i selezionati di
questa terza edizione, è nata nel 1991 nella ex Jugoslavia in
piena guerra civile e ricorda che se non fosse stata per sua
madre in fuga su un autobus per farla nascere poi in Germania,
non avrebbe certamente avuto un futuro. ''Dopo avermi portata in
salvo è tornata in Kosovo - ha detto -. In quel contesto di
guerra non sarei mai potuta diventare una artista''.
Dal 2019, l' anno di nascita a Roma, Opera for Peace ha
aiutato e formato oltre 150 professionisti. I giovani artisti,
tutti fra i 21 e 37 anni d'età provenienti da 11 paesi tra cui
Martinica, Sud Africa, Cile, Russia, Cina, Ucraina e Uzbekistan,
si sono esibiti accompagnati al pianoforte dal maestro Kamal
Khan, direttore artistico e musicale, con la partecipazione del
tenore Renè Barbera, ambasciatore dell' associazione. ''Siamo
orgogliosi di aver dato vita a un network così speciale e a una
famiglia di artisti così varia e professionale - ha detto Julia
Lagahuzère, direttrice generale di Opera for Peace - . Abbiamo
supportato giovani talenti da tutto il mondo, molti dei quali
non avrebbero avuto la chance di calcare i più importanti
palcoscenici del mondo. In cambio chiediamo loro di essere fonti
di ispirazione per le future generazioni di artisti e di
pubblico''. E' proprio questo 'patto sociale', osserva, la
peculiarità dell' associazione. ''Il cantante russo e il suo
collega ucraino non hanno avuto difficoltà nel vivere questa
esperienza. Non c' è mai problema con la musica perchè è un
linguaggio universale. Al nostro programma possono accedere
soltanto quei giovani che ci colpiscono non solo per il loro
talento eccezionale, ma anche per la loro forte motivazione,
l'impegno ad aiutare i futuri cantanti e il desiderio di
divenire 'Cittadini-Artisti' desiderosi di contribuire
positivamente nelle community artistiche".
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