"Con un'operazione spregiudicata
Onorato ha fatto approvare dai suoi consigli di amministrazione
la fusione della compagnia Moby con la Tirrenia. Si tratta
dell'ennesimo maldestro atto di chi tenta di portar via dal
capitale pubblico navi e denari, con l'unico obiettivo di
mettere le mani sul patrimonio di Tirrenia e sul contributo
milionario dello Stato". Lo denuncia il leader di Unidos, Mauro
Pili, durante la 'marcia dei tir' contro la compagnia marittima
giunta oggi a Porto Torres e che lunedì approderà nel porto di
Livorno per poi arrivare a Roma.
"È incredibile che si stia consentendo la fusione di due
compagnie - attacca l'ex deputato sardo - considerato che
Onorato non ha ancora pagato i 180 milioni di euro che deve allo
Stato per l'acquisto di Tirrenia. Onorato finisce per mettersi
in tasca anche i 73 milioni del contributo statale nonostante
nella convenzione fosse esplicitato l'obbligo di una contabilità
autonoma e separata. Con quest'operazione si sta tentando di
mettere in capo alla nuova società, ancora senza un nome, tutte
le navi non pagate da Onorato allo Stato. Tutto ciò è
inaccettabile considerato che un fatto societario di tale
rilievo deve essere obbligatoriamente autorizzato dai ministeri
competenti dei trasporti e dell'economia. Cosa stanno facendo i
revisori dei conti dei due ministeri e soprattutto cosa
intendono fare per bloccare questo progetto di fusione appena
deliberato dalle due compagnie? Si tratta di un'operazione
spregiudicata e scellerata che contrasteremo in ogni modo
perseguendo le omissioni e le complicità che emergeranno in
tutta la vicenda. L'accelerazione della fusione ha l'unico
obiettivo di utilizzare il capitale patrimoniale di Tirrenia per
ripianare la grave situazione finanziaria denunciata
dall'agenzia di rating standard and Poors".
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