"Siamo amareggiati e delusi perché ci
aspettavamo tempi brevi, visto il motivo per cui è stata
rinviata l'udienza del 22 ottobre. Pur dispiaciuti per la
scomparsa del giudice indiano, questa è tra l'altro l'udienza
che era stata già fissata per aprirle 2018". Lo dice all'ANSA
Vania Girone, moglie del fuciliere barese Salvatore Girone,
commentando la notizia che le prossime udienze sul caso dei marò
al Tribunale arbitrale dell'Aja si terranno dall'8 al 20 luglio.
Il Tribunale internazionale dovrà decidere quale Stato, tra
Italia e India, ha la giurisdizione sul caso dei due fucilieri
di Marina pugliesi, Girone e il tarantino Massimiliano Latorre,
accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per
pirati, il 15 febbraio del 2012, nel corso di una missione
antipirateria al largo della coste del Kerala, in India.
L'udienza era stata inizialmente fissata per lo scorso 22
ottobre, ma fu poi rinviata per la morte di uno dei cinque
giudici, quello di parte indiana, sostituito a novembre.
"Credo - prosegue Vania Girone - che se ci fosse stato
interesse da parte del nostro governo, forse avremmo potuto
avere tempi più brevi. Evidentemente non c'è stato abbastanza
interesse a richiedere alla Corte di poter avere tempi
ristretti, visto comunque che la nostra situazione va avanti
ormai da numerosi anni".
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