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Gluten free: i consigli di CeliachiaFacile per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio

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Gluten free: i consigli di CeliachiaFacile per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio

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Responsabilità editoriale di PROGETTO COMUNICAZIONE SRL

Dalla scelta dei ristoranti allo street food, le regole da seguire anche quando si va all’estero

24 aprile 2024, 12:37

PROGETTO COMUNICAZIONE SRL

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mangiare senza glutine durante i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, al ristorante o anche in gita fuori porta. La community CeliachiaFacile spiega quali sono gli alimenti che una persona affetta da celiachia può consumare in queste occasioni e suggerisce le regole da seguire per non correre rischi. “Basta seguire qualche semplice accorgimento - spiega Michele Mendola, fondatore di CeliachiaFacile - proprio per aiutare chi è intollerante al glutine a affrontare la vita di tutti i giorni. In questo modo anche le persone affette da celiachia possono approfittare dei ponti per prendersi una prima vacanza e godersi un po’ di meritato riposo”.
“Fortunatamente – spiega Mendola, - sono sempre più diffusi i ristoranti che offrono menù senza glutine, o anche per altre intolleranze. E per trovarli, esistono diverse app e addirittura dei siti specializzati. È importante però perdere qualche minuto per leggere le recensioni – sottolinea ancora il creatore di CeliachiaFacile, - sono sempre un ottimo indicatore. Ma, se si hanno dei dubbi, è sempre bene contattare il ristoratore, a volte bastano pochi secondi per capire che è meglio lasciar perdere. Il ristoratore che chiede al cliente di che grado di celiachia soffra, ad esempio, non sa molto di questa intolleranza”. Anche perché non basta usare ingredienti senza glutine, occorre anche seguire particolari accorgimenti nel cucinare. “È necessario usare pentole e utensili dedicati, per evitare contaminazioni. Spesso bastano i semplici residui che lascia iI cibo con il glutine per scatenare l’intolleranza”.
Lo street food è ormai un must, anche perché spesso permette di assaporare dei cibi che i normali ristoranti non servono. “Ci sono dei rischi in più, perché quando il cibo viene preparato velocemente, le possibilità di contaminazione accidentale purtroppo aumentano – sottolinea Mendola. - Ma ci sono anche dei grandi vantaggi. Il celiaco infatti ha la possibilità di vedere come vengono preparate le pietanze e se vengono usati utensili appositi. In ogni caso, è sempre opportuno spiegare al ristoratore che si soffre di un’intolleranza“.
Nessuna controindicazione nemmeno per i viaggi all’estero. “In qualunque parte del mondo, il cibo per essere considerato gluten free deve avere al massimo 20 parti per milione di glutine – sottolinea l’ideatore di CeliachiaFacile. - Le etichette alimentari possono variare da un Paese all’altro, ma gli standard del cibo gluten free sono gli stessi. Insomma, non si deve temere che il pane o la merendina acquistati all’estero contengano un livello di glutine superiore rispetto alla versione italiana”. 
Per ogni evenienza, comunque, è sempre bene portare con sé qualche snack, o magari della pasta e del pane. Questa regola vale sia per un breve viaggio che per una vacanza più lunga. “Se c’è un contrattempo, questi alimenti possono essere molto utili. Chi viaggia potrebbe essere costretto a fare una tappa non prevista in un albergo o in un B&B che non offrono cibi senza glutine” conclude Mendola. “Al quel punto, il celiaco può chiedere di usare la cucina e prepararsi la cena da solo”.

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