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NAPOLI, 13 novembre 2018, 17:32

Redazione ANSA

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L'agguato a cui fa riferimento don Saporito è avvenuto infatti lo scorso 30 ottobre, vicino alla chiesa a corso San Giovanni a Teduccio, il giorno dopo la manifestazione "Più saperi, meno spari" che aveva visto in strada gli abitanti inneggiare alla cultura contro le "stese", le sparatorie notturne dei baby criminali. Quell'omicidio venne visto anche come un segnale della criminalità a cui non c'è risposta in un'area come la Municipalità che comprende Barra, San Giovanni e Ponticelli: "Parliamo di 130.000 persone - spiega don Federico - di un'area grande quanto Caserta, in cui c'è una sola auto della polizia che gira di giorno e di notte. Si deve partire da un segnale di presenza più forte anche per dire ai cittadini che se denunciano il giorno dopo non incontreranno solo il parente di chi ha sparato ma anche un'auto delle forze dell'ordine". Un primo passo, dunque, che i parroci chiedono "a qualcuno che ci ascolti", dice il sacerdote, che aggiunge "poi si potrà cominciare una serie di riflessioni su come rivitalizzare questi quartieri a cominciare dalle scuole, in cui gli insegnanti sono lasciati soli a dover mantenere gli equilibri con i ragazzi e con famiglie spesso difficili". Su questo qualcosa già si è mosso visto che i parroci nei giorni scorsi hanno incontrato l'assessore regionale all'Istruzione, Fortini: "C'erano anche i presidi delle scuole - racconta - e abbiamo avviato un tavolo su iniziative da mettere in campo".
    Passi per restituire vita a un'area urbana in cui "i negozi chiudono presto - racconta il sacerdote - perché dopo una certa ora le strade sono pericolose. É difficile prendere un aperitivo con un amico o fare attività nelle parrocchie di sera, mentre bande di ragazzini corrono fuori a folle velocità, indisturbati.
    So bene che molte periferie hanno meccanismo complessi, ma su Napoli Est quello che ci turba è l'assoluto silenzio della politica che deve cominciare a muoversi. Per questo stiamo preparando una base di riflessione che consegneremo a Salvini come gli ho anticipato al telefono qualche giorno fa. Serve che qualcuno ci ascolti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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