L'agguato a cui fa riferimento don
Saporito è avvenuto infatti lo scorso 30 ottobre, vicino alla
chiesa a corso San Giovanni a Teduccio, il giorno dopo la
manifestazione "Più saperi, meno spari" che aveva visto in
strada gli abitanti inneggiare alla cultura contro le "stese",
le sparatorie notturne dei baby criminali.
Quell'omicidio venne visto anche come un segnale della
criminalità a cui non c'è risposta in un'area come la
Municipalità che comprende Barra, San Giovanni e Ponticelli:
"Parliamo di 130.000 persone - spiega don Federico - di un'area
grande quanto Caserta, in cui c'è una sola auto della polizia
che gira di giorno e di notte. Si deve partire da un segnale di
presenza più forte anche per dire ai cittadini che se denunciano
il giorno dopo non incontreranno solo il parente di chi ha
sparato ma anche un'auto delle forze dell'ordine". Un primo
passo, dunque, che i parroci chiedono "a qualcuno che ci
ascolti", dice il sacerdote, che aggiunge "poi si potrà
cominciare una serie di riflessioni su come rivitalizzare questi
quartieri a cominciare dalle scuole, in cui gli insegnanti sono
lasciati soli a dover mantenere gli equilibri con i ragazzi e
con famiglie spesso difficili". Su questo qualcosa già si è
mosso visto che i parroci nei giorni scorsi hanno incontrato
l'assessore regionale all'Istruzione, Fortini: "C'erano anche i
presidi delle scuole - racconta - e abbiamo avviato un tavolo su
iniziative da mettere in campo".
Passi per restituire vita a un'area urbana in cui "i negozi
chiudono presto - racconta il sacerdote - perché dopo una certa
ora le strade sono pericolose. É difficile prendere un aperitivo
con un amico o fare attività nelle parrocchie di sera, mentre
bande di ragazzini corrono fuori a folle velocità, indisturbati.
So bene che molte periferie hanno meccanismo complessi, ma su
Napoli Est quello che ci turba è l'assoluto silenzio della
politica che deve cominciare a muoversi. Per questo stiamo
preparando una base di riflessione che consegneremo a Salvini
come gli ho anticipato al telefono qualche giorno fa. Serve che
qualcuno ci ascolti".
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