"Sostanziali difformità tra le procedure adottate per il rilascio delle autorizzazioni di alcuni scolmatori" e "presenza di inquinanti stagnanti sulla battigia e il suolo del litorale con concentrazioni batteriche tali da compromettere la salute pubblica e ambientale". Sono alcune contestazioni mosse nell'inchiesta coordinata dal Procuratore di Ancona Irene Bilotta ed eseguita dai Carabinieri Forestali sugli sversamenti di acque reflue inquinate lungo la costa tra Palombina di Ancona e Falconara Marittima. E' iniziata la notifica dell'avviso di chiusura indagini a 12 persone tra cui sette dipendenti di Multiservizi, due della Provincia e uno dell'Arpam. Le ipotesi di reato, risalenti al periodo compreso tra il 2015 e il 2016 quando per tali fatti vennero imposti prolungati divieti di balneazione nella zona, vanno dall'inquinamento ambientale colposo al rifiuto di atti d'ufficio fino al falso in atto pubblico.
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