Innovativo, sostenibile e con un
tocco molto femminile: è il design made in Brasil, in scena allo
spazio Edit per la Milano Design Week. In mostra oltre 60
designer e aziende brasiliane, selezionate da Apex-Brasil,
l'Agenzia brasiliana per il commercio e l'investimento, in
collaborazione con il Consolato Generale del Brasile a Milano.
Già in prima linea nel superare le barriere del mondo del
design, con i capolavori modernisti di Oscar Niemeyer, oggi i
designer brasiliani sono impegnati nella sostenibilità, con 214
aziende nel Paese che investono per diventare titolari della
certificazione FSC (Forest Stewardship Council) e scelgono
materiali naturali come bambù, corda di cotone, tappi di
bottiglie riciclati, vernice naturale e filtri per caffè. Un
design sostenibile e al femminile, con un 33% di donne a capo
delle compagnie e il 29% alla guida di uffici di design.
La storia del design brasiliano è ripercorsa dalla mostra 'Be
brasil dal modernismo a oggi', con focus su "O Sentar do
Brasileiro" (Il modo di sedersi Brasiliano), dove vengono
presentate la MIA Chair di Jader Almeida, che richiama linearità
e geometrie semplici, pensata come un'estensione del corpo, e la
CINTO Chair di Carol Gay, fatta di cinture di sicurezza e
acciaio inossidabile. Nella "Mesa Brasileira" (La Tavola
Brasiliana) trova posto il vassoio Fita (Nastro) di Leandro
Garcia, costituito da un bordo metallico sottile e continuo, e
da un gioco di vuoti e pieni. Tra le "Luminárias", la Congonhas
Pendant Lamp, creata da Gisela Simas e fatta con legno di puro
noce americano, che si ispira alle ali di un Boeing 737-800.
Chiude la rassegna la sezione dedicata a "Sergio Rodrigues e
l'Italia": premiato nel 1958 a Cantú per la sua famosa Poltrona
Mole, nel 1960 il designer creò l'arredamento di Palazzo
Pamphilj a Roma, poi diventato la 'Casa do Brasil', sede
ufficiale delle rappresentanze brasiliane in Italia.
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