Una 'fabbrica-dormitorio' dove
vivevano e lavoravano 14 operai, tutti cinesi, uno dei quali
irregolare. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri in un
capannone a San Pietro in Casale, nel Bolognese, ispezionato
nell'ambito dei controlli contro l'abusivismo commerciale e la
contraffazione, come disposto da un'iniziativa del Ministero
dell'Interno.
Nei guai è finito il titolare del laboratorio tessile, un
cinese di 33 anni: a suo carico violazioni penali ed
amministrative per impiego di manodopera illegale e lavoro nero.
Al momento del controllo, otto persone erano intente a svolgere
attività lavorativa e altre sei erano al piano superiore,
adibito ad appartamento. Sono state contestate l'omessa
registrazione del libro unico di lavoro, l'utilizzo dei locali
in modo inidoneo, varie carenze igieniche e nella
predisposizione delle uscite di emergenza e delle misure di
sicurezza. I militari hanno sottoposto la struttura a sequestro
preventivo, applicando la sospensione dell'attività
imprenditoriale.
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