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Cellulare in spiaggia, quanto molesta? Le 5 regole di galateo digitale

Cellulare in spiaggia, quanto molesta? Le 5 regole di galateo digitale

La metà cercano di limitarne l’uso e godersi le vacanze, ma pochi ci riescono

21 luglio 2019, 17:39

Redazione ANSA

ANSACheck

In spiaggia con lo smartphone foto iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

In spiaggia con lo smartphone foto iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA
In spiaggia con lo smartphone foto iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dai selfie agli sms insistenti, dagli squilli fino alle telefonate in viva voce: quanto rispettiamo il galateo digitale in spiaggia? Quante volte siamo “molestati” dal comportamento incivile del nostro vicino di lettino? Riusciamo davvero a “staccare” e a goderci appieno le tanto amate vacanze, oppure tendiamo sempre un occhio o un orecchio al nostro smartphone? Il Trend Radar di Samsung su 1.500 giovani compresi tra i 25 e i 35 anni, ha voluto indagare i comportamenti legati allo smartphone nel corso dell’estate, alla scoperta di come la vita da spiaggia si combini sempre di più con la tecnologia.
Che sia la riviera caraibica del Messico, la costa frastagliata greca o quella rocciosa della riviera del Conero, poco cambia: lo smartphone si conferma in assoluto il compagno di viaggio preferito dei Millennials in vacanza (88%), l’oggetto da portare sempre con sé in spiaggia, seguito dal tablet (55%) e dall’e-Reader (44%). Lo portano con sè per restare informati su cosa succede nel mondo (85%), per l’aiuto che può dare durante il viaggio – si pensi alle innumerevoli app - (71%), per scattare foto e video (65%) e per restare in contatto con i familiari (59%). Più di tutti consultano i social network (85%), lo usano per fare telefonate (77%) e ascoltare la musica (58%). Un Millennial su tre, si sa, lo utilizza moltissimo, da 5 a 6 ore al giorno. Il 25% addirittura fino a 8 ore. E in vacanza? Sicuramente in maniera diversa che a casa: il 49% infatti dichiara di limitarne l’uso. Ma per quale motivo?
In primis perché vogliono godersi le vacanze staccando dal resto del mondo (68%), oppure perché hanno paura di rovinarlo al sole (61%), o perché spesso all’estero la rete non funziona (55%). Non manca un 51% che cerca di non esagerare per non disturbare gli altri e un 47% evita di portarlo con sé per paura di dimenticarlo in giro. Limitarne l’uso di fatto significa spegnerlo in spiaggia (41%), in modo da non recare fastidio agli altri, lasciarlo a casa quando si è fuori (28%), metterlo in modalità aerea (19%), e infine togliere la connessione internet (12%).
E in spiaggia come lo si utilizza? Quali sono i comportamenti corretti da seguire? Secondo i Millennials il Galateophone in spiaggia deve seguire cinque semplici regole:
1 - No alla suoneria alta che infastidisce i vicini di ombrellone, stop agli sms continui e agli squilli: la parola chiave in spiaggia é “silenzioso”;
2 - Stop al vivavoce, esistono gli auricolari, amatissimi dai Millennials, che li definiscono l’accessorio più utilizzato proprio al mare ;
3 - No a video e musica a tutto volume, canzoni in spiaggia sì, ma solo al tramonto, meglio se con speaker di ultima generazione, altro accessorio amatissimo da un Millennial su tre;
4 - Stop gli occhi fissi sul telefono: il paesaggio merita di essere contemplato, per rilassarsi, pensare e, perché no, magari sognare un po’. 
5 - Privacy is the key: stop alle videochiamate con il rischio di filmare inavvertitamente il vicino di ombrellone.
“E’ giusto limitare l’uso dello smartphone per una civile convivenza sotto l’ombrellone - commenta la psicologa psicoanalista Raffaella Conconi, coordinatrice del Servizio Tutela Minori di Lecco e provincia - , soprattutto in contesti già sociali come quello della spiaggia, in cui l’uso eccessivo del telefono può limitare i rapporti umani. Non dimentichiamo, inoltre, che il viso incollato sullo schermo o la telefonata in viva voce sono fastidiosi non solo per il vicino di ombrellone, ma anche per chi è in vacanza con noi. Abituiamoci, insomma, all’idea di non avere lo smartphone sempre sott'occhio. Cerchiamo di fare attività variegate, dalla lettura di un libro a una bella passeggiata”.
Andando ancora più nel dettaglio, Il Trend Radar di Samsung ha analizzato in che modo i giovani utilizzano lo smartphone in spiaggia. Ancora una volta per scattare foto e video (89%), meglio se sul bagnasciuga (34%), sdraiati sul lettino (29%), sotto l’ombrellone (25%), e anche in acqua (12%), magari con uno smartphone waterproof. Selfie addicted (54%), chattano con gli amici (68%), cercano eventi e ristoranti da provare in vacanza (61%), ascoltano la musica (57%) e controllano le mail (53%). E cosa temono di più? In primis che si bagni (73%), ma anche che la batteria si scarichi più velocemente (68%) o si surriscaldi (56%), oppure semplicemente di perderlo (51%) o ancora di rovinarlo con la sabbia (47%).
Per il 68% del campione, le più ossessionate dallo smartphone in spiaggia sarebbero le donne contro il 38% degli uomini.

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