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Amori infranti, un museo a Hollywood racconta le storie finite

Amori infranti, un museo a Hollywood racconta le storie finite

Clone Zagabria e Pamuk a Los Angeles, chiunque può donare 'pezzi di cuore'

29 novembre 2018, 00:43

Redazione ANSA

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Da Stavanger in Norvegia e' arrivato un ferro da stiro: "Usato per il mio abito da sposa. Ora e' tutto quello che mi rimane". Da San Francisco, dopo cinque anni di matrimonio, l'abito da sposa diventato un triste ricordo e' finito in barattolo di vetro. C'e' un telefono rotto in un momento di rabbia e una fialetta piena di peli pubici. A Los Angeles, lungo la Hollywood Walk of Fame, ha aperto i battenti in questi giorni il museo più strano, patetico, buffo d'America. (di Alessandra Baldini)
Il Museum of Broken Relationship e' il clone del Museo delle Relazioni Finite di Zagabria. Uno spazio in cui vengono raccolti e schedati i resti degli amori interrotti: lettere, pupazzi di peluche, origami, poesie. Meno ambizioni letterarie del Museo dell'Innocenza di Orham Pamuk a Istanbul, cresciuto parallelamente all'omonimo romanzo dello scrittore Premio Nobel, ma l'idea di base e' la stessa: ogni saliera, pettine, orecchino, ciocca di capelli, ogni oggetto anche piccolo e insignificante, racchiude in se' il ricordo di un amore.


L'esposizione inaugurale racchiude in tutto 104 pezzi donati anonimamente dai protagonisti di una relazione fallita: un tubetto di dentifricio vuoto, un paio di jeans strappati, una collezione di numeri di Playboy. "Hollywood e' la location perfetta", spiega la direttrice Amanda Vandenberg: "C'e' tanta storia qui, tanti cuori spezzati tra le star della Walk of Fame. Los Angeles e' una citta' di speranze e di sogni e di tutte le sconfitte che ne possono derivare".


L'ispirazione e' proprio il museo di Zagabria: John Quinn, avvocato e collezionista californiano, ci si era imbattuto durante una vacanza in Europa e ha deciso di importare il concetto negli Stati Uniti. Intrigante la sede, nei locali di Fredericks of Hollywood, un defunto e leggendario negozio di lingerie. Per la Vandenberg il museo losangelino "e' un sofisticato esempio di arte concettuale". E' anche un modo per creare connessioni tra donatori e visitatori: "Tutti sono passati attraverso una separazione da un marito, un amico, un amante. Qui capisci che siamo tutti nella stessa barca".


Gli oggetti piu' costosi sono due anelli con brillante: donati da amanti respinti la cui vendetta e' stata servita meglio al museo che ad un banco dei pegni. Ma ogni pezzo ha un valore sentimentale imperniato sulla storia che lo accompagna: come i seni al silicone che un amante aveva imposto alla sua donna e che lei si e' prontamente fatta togliere una volta che la coppia e' scoppiata.

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