Studenti di alcune scuole romane sono
scesi in presidio sotto al ministero dell'Istruzione, una
manifestazione che vede il sostegno del Fronte della Gioventù
Comunista (FGC). Al centro delle proteste la contrarietà alla
gestione della scuola nella crisi e la questione maturità.
"Oggi siamo scesi in piazza per dire che gli studenti bocciano
l'operato del governo e della ministra Azzolina - dice Flavia
Lepizzera, presidentessa della commissione diritto allo studio
della Consulta Provinciale degli Studenti di Roma e militante
del FGC - la didattica a distanza ha dimostrato di essere un
fallimento, milioni di studenti in tutta Italia hanno visto il
proprio diritto allo studio compromesso e le misure del governo
per affrontare questa emergenza si sono rivelate completamente
insufficienti. Allo stesso tempo l'atteggiamento tenuto sulla
maturità ha lasciato nell'incertezza i maturandi che nel periodo
immediatamente precedente all'esame sono stati abbandonati a
loro stessi ed ora si parla persino di possibili bocciature.
Abbiamo terminato l'anno scolastico a casa, affrontando
moltissime difficoltà. Specie per gli studenti delle classi
popolari, l'ultimo periodo di scuola si è tradotto in una cosa
ad ostacoli. Di fronte a quanto successo negli ultimi mesi e
alle mancate risposte sulla ripartenza del prossimo anno,
pensiamo che non si possa restare in silenzio. Stiamo
distanziati e con le mascherine, ma di certo non teniamo la
bocca chiusa davanti all'atteggiamento di un governo che mette
l'istruzione all'ultimo posto. Vogliamo un piano straordinario
per garantire la riapertura delle scuole pubbliche in sicurezza,
una maggiore assunzione di docenti e fondi per l'edilizia
scolastica".
Hanno aderito alla manifestazione anche studenti universitari
in protesta per la questione delle tasse universitarie.
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