Un confronto permanente per garantire
a detenuti e persone in condizione di limitazione della libertà
personale la fruizione di un miglior diritto agli studi
universitari. È quanto prevede il Protocollo d'intesa
sottoscritto oggi dal capo del Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria Francesco Basentini e dal presidente della
Conferenza nazionale universitaria poli penitenziari (Cnupp)
Franco Prina.
L'accordo punta a regolare in maniera più omogenea i rapporti
fra Provveditorati dell'Amministrazione penitenziaria e Istituti
da un lato e singoli Atenei dall'altro. Per far questo, con il
Protocollo viene istituito un tavolo di confronto, composto da
referenti del Dap e rappresentanti della Cnupp, che permetta un
dialogo costruttivo e costante fra le parti. Il Tavolo elaborerà
linee guida e schemi di convenzioni per disciplinare
uniformemente i rapporti fra i due enti, convocherà riunioni su
specifiche tematiche per migliorare l'esercizio del diritto al
proseguimento degli studi universitari e si occuperà di
sviluppare iniziative e programmi di collaborazione anche per il
personale dell'Amministrazione a livello territoriale. Saranno
inoltre organizzati dibattiti e incontri pubblici finalizzati a
sensibilizzare la società sull'importanza di garantire il
diritto allo studio universitario in favore delle persone
detenute, nonché progetti di ricerca universitaria su tematiche
di interesse comune.
La Conferenza rappresenta gli Atenei italiani che operano
attualmente in 75 istituti penitenziari italiani per garantire
ai detenuti presenti il diritto agli studi universitari.
Ottocento circa sono stati nell'anno accademico 2018/2019 gli
studenti iscritti alle 27 Università italiane sedi di Polo
Universitario Penitenziario: di questi, 743 sono detenuti (223
dei quali in regime di alta sicurezza o sottoposti al 41bis) e
53 in esecuzione penale esterna.
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