Nella notte del 17 maggio 1988 a
Bolzano esplodono quattro bombe: la più devastante alla sede
Rai, una al Banco di Roma, un'altra alla succursale della Fiat e
la quarta davanti ad un condominio di edilizia popolare, abitato
soprattutto da lavoratori di lingua italiana. In piazza Mazzini
un motorino viene scaraventato oltre il palazzo della Rai nel
cortile interno. Solo per un caso fortuito non ci sono vittime.
Sono i primi di una lunga serie di attentati della sigla
irredentista Ein Tirol. "Ideologi, come Karl Ausserer, hanno
usufruito di criminali comuni per cercare di rendere insicura la
Provincia", ricorda Cuno Tarfusser, nel 1988 giovanissimo pm e
oggi giudice della Cpi. "Era un'estate molto strana, gli
attentati sono arrivati dal nulla per poi sparire di nuovo",
commenta l'avv. Siegfried Brugger, all'epoca legale di uno degli
imputati. Con l'arresto di Ausserer, il 3 novembre 1988, viene
messa la parola fine agli attentati irredentisti. Sarà
condannato in contumacia a 15 anni di reclusione.
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