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Quario, partecipare alla vita dei figli ma non in modo invasivo

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Quario, partecipare alla vita dei figli ma non in modo invasivo

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In collaborazione con Intesa Sanpaolo

Lo psicologo Tinozzi, 'bisogna esserci e saper ascoltare'

Torino, 07 maggio 2024, 13:16

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Quario, partecipare alla vita dei figli ma non in modo invasivo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quario, partecipare alla vita dei figli ma non in modo invasivo - RIPRODUZIONE RISERVATA
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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo

Esserci ed essere di sostegno diventando, man mano che si va avanti, una figura sempre presente ma sempre più sullo sfondo. Se non esiste una ricetta per riuscire nel difficile ruolo di genitore, questi sembrano essere punti cardine secondo l'esperienza di due figure che rappresentano aspetti particolari del rapporto con i figli, la mamma-atleta e lo psicologo sportivo. Maria Rosa Quario, ex campionessa di sci alpino e madre di Federica Brignone, e Riccardo Tinozzi, psicologo dello sport e della salute, hanno portato il loro punto di vista e il loro vissuto nella nuova puntata del talk di Area X, 'Protezione e sport', dal titolo ' Genitori e figli: un rapporto da costruire, fuori e dentro al campo' "Credo che la cosa da fare - dice l'ex sciatrice della'valanga rosa' - sia stare coi propri figli e farlo con passione, avere la passione di fare il genitore non perché è un dovere, interessarsi delle loro cose e dare il buon esempio. Penso siano le tre regole base". Partecipare, dunque, alla vita dei propri figli, "ma non in modo invasivo", sottolinea, spiegando che "nel nostro caso il rapporto è stato sempre rilassato, non ho mai fatto pesare ai miei figli cosa avessi fatto prima, ho solo trasmesso la grande passione che avevo e che ho, senza mai spingere o volere che facessero la mia strada. Si è sviluppato in modo del tutto naturale e se da bambina Federica era la figlia di Maria Rosa Quario oggi sono io la mamma di Federica Brignone, è una cosa su cui scherziamo". Per la Quario, dunque, essere una mamma-atleta non fa differenza. "Non esiste un rapporto genitore-figlio in un ambito o in un altro - dice - l'importante è interessarsi in modo serio di quello che fanno, senza essere invasivi. Noi abbiamo sempre lasciato che le cose andassero come dovevano andare, anche perché è importante che i giovani crescano anche grazie alle difficoltà". Sulla stessa posizione anche Tinozzi, secondo cui "quello che non deve mancare è accompagnare i propri figli, nello sport come nelle cose della vita, prestare molta attenzione a cosa vogliono fare e stare dietro le quinte. La presenza del genitore è sempre fondamentale soprattutto nell'ascolto, nel rielaborare le sensazioni, che siano positive o delusioni". Una presenza, anche secondo lo psicologo sportivo, che non deve essere invadenza. "Ognuno di noi come genitore è diverso - rileva -, ma credo che quello che si deve fare è accompagnare e sostenere il percorso di crescita del proprio figlio o figlia in tutti i contesti di vita, sempre più diventando una figura sullo sfondo man mano che l'età aumenta, ma restando sempre la figura principale".

ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo

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