All'indomani della seduta di
apertura della dodicesima legislatura della Regione Abruzzo, il
Movimento 5 Stelle e il Pd criticano il presidente della Regione
Abruzzo, in particolare per la composizione della Giunta e degli
organi di Consiglio regionale. Per i pentastellati "il discorso
di Marsilio è all'insegna della continuità, ma nel senso più
negativo del termine". Per i dem c'è "più attenzione a ruoli e
poltrone, meno alle esigenze degli abruzzesi".
"Dopo una prima legislatura incentrata più ad aumentare il
consenso di Fratelli D'Italia in Abruzzo, che a risolvere i
problemi dei cittadini - afferma il capogruppo M5s Francesco
Taglieri - il Marsilio bis parte a stento con decisioni e
rivisitazioni dell'ultima ora sulla composizione della Giunta e
degli organi di Consiglio regionale. Il suo intervento, poi, è
affidato a una lunga riflessione sulla necessità di aumentare il
numero di assessori e sul cambio della legge elettorale. Passano
in secondo piano i problemi legati alla sanità, alle lunghissime
liste d'attesa, all'occupazione e a tutti quei problemi che
vivono giornalmente gli abruzzesi. Viene da chiedersi, quindi, a
chi stava parlando realmente il presidente nel suo insediamento.
Non certo ai cittadini, ma probabilmente alla sua maggioranza
che sembra faticare ancor prima che la corsa inizi. La coperta,
più che corta, sembra già piena di buchi".
"Stessi nomi ai posti di comando, stesse fratture in
maggioranza, il metodo adottato per l'elezione del presidente
del Consiglio regionale e le frizioni che accompagnano la
composizione della giunta confermano le priorità del
centrodestra - dicono il segretario regionale del Pd Daniele
Marinelli e il capogruppo Silvio Paolucci - Un dato di fatto
confermato dalle scelte per l'esecutivo, dove alcune deleghe
sensibili come sanità e agricoltura, che incarnano i più
evidenti fallimenti dei primi cinque anni di Marsilio e,
insieme, le maggiori priorità che la Regione dovrebbe
affrontare, sono rimaste nelle mani dei precedenti titolari.
Nessuna discontinuità, nonostante la situazione di stallo in cui
si trova l'Abruzzo imponga il cambiamento di strategie, almeno
sui comparti più sensibili e non, come abbiamo avuto modo di
sentire dal discorso del presidente, il goffo tentativo di
giustificare le lunghe liste di attesa, le fughe e gli altri
problemi della sanità e non solo, con il fatto che non sono un
problema solo in Abruzzo. Non è stato di certo un buon inizio".
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