(ANSA) - PERUGIA, 16 GEN - L'arresto di Matteo Messina Denaro
"è un segnale importante perché vuol dire che lo Stato non ha
mollato nella lotta alla mafia anche se questa aveva ultimamente
abbandonato la linea degli attentati e delle stragi, facendosi
sotterranea e decidendo di convivere con esso anziché
contrastarlo". A dirlo è Fausto Cardella, magistrato di origine
siciliane ma perugino d'adozione, ora in pensione dopo avere a
lungo indagato anche sulle stragi di Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino. "Lo Stato ha dimostrato una perseveranza non
scontata" ha detto parlando con l'ANSA.
"Anche Falcone - ha sottolineato - sosteneva che quando la
mafia non spara l'attenzione cala. Ecco perché l'arresto di
Messina Denaro è un segnale ancora più importante".
Cardella non è sorpreso che il latitante sia stato bloccato a
Palermo. "I capi mafia non si possono allontanare - sottolinea -
perché altrimenti non potrebbero gestire il territorio. Quale
generale potrebbe comandare le sue truppe a distanza? In nessun
altro posto potrebbero godere della rete di protezione che
hanno, fatta di amici, familiari e complici".
"Spero che con la cattura di Messina Denaro - ha detto ancora
Cardella - si metta fine a complottismi ed elucubrazioni su
presunte protezioni ricevute che non hanno alcuna prova. La
mafia è brava a proteggere i suoi esponenti di spicco sul
territorio ma lo Stato è più bravo e li ha trovati". (ANSA).