"Ci saranno le elezioni, questo
governo non potrebbe esistere senza. Probabilmente a maggio, con
la stessa legge in vigore adesso". Lo ha detto il ministro degli
Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, nel suo intervento alla
conferenza dei Med Dialogues promossi da Farnesina e Ispi che si
chiude oggi a Roma.
L'altro importante tema "riguarda il Fondo Monetario
Internazionale: non siamo ancora allo stato di negoziati perché
ci sono ancora molte informazioni da acquisire. Per esempio la
politica monetaria: nel nostro Paese ci sono tre tassi di
cambio; la seconda questione sono le banche commerciali che
devono essere ristrutturate. Infine, la terza questione riguarda
il settore bancario che va riorganizzato in quanto gli istituti
tassano anche se nel conto non ci sono soldi, dunque nessuno
investe in quanto i libanesi spendono i soldi che guadagnano",
ha aggiunto il ministro.
Sulle dimissioni ieri del ministro dell'Informazione George
Qurdahi (dopo le sue "inopportune" dichiarazioni sulla guerra in
Yemen), Habib sostiene che il "Libano è un Paese libero, le
persone possono prendere posizioni senza per questo essere
penalizzate. Dato che il nostro è un governo di coalizione, ci
sono diverse opinioni: come gruppo dobbiamo supportare le
decisioni del governo, ma come individui abbiamo idee diverse.
Come i giornali nel nostro Paese che sullo Yemen hanno mantenuto
posizioni diverse. Ma da un ministro non è accettabile. Ha
rilasciato quei commenti prima del suo incarico e sono stati
tirati fuori adesso, diventando un problema".
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