Tra gli esponenti storici di quella
che dal 1983 è stata definita da Fritz Falk, allora direttore
dello Schmuckmuseum di Pforzheim, la "Scuola orafa padovana",
l'artista orafo Graziano Visintin presenta una mostra dove
l'oro, materiale rinnegato dall'oreficeria contemporanea, torna
a essere portato prepotentemente in primo piano.
Visintin è conosciuto per l'utilizzo del tecnica del niello
che sfrutta una lega dei precedenti metalli - rame, argento,
piombo e zolfo - capace di dare un materiale scultoreo duttile e
reattivo alle idee progettuali del maestro orafo. La lega è
anche un materiale cromatico essenziale per le raffigurazioni
ideate da Visintin; i suoi gioielli sono spesso paragonati a
raffigurazioni pittoriche per il forte gioco di chiaroscuri che
possiedono e la grande interazione con la luce che mettono in
atto. Le sue opere sono oggi presenti in numerosi musei sparsi
in tutto il globo.
Le sale delle mostre temporanee del Museo di Arte
Contemporanea 'Mac' Dino Formaggio di Teolo, in provincia di
Padova, ospiteranno la sua esposizione, dal titolo "Tutto è
frammento", dal 22 marzo prossimo, che presenta una preziosa
personale del maestro orafo protagonista internazionale del
gioiello di ricerca e uno dei principali esponenti della Scuola
Orafa Padovana fondata da Mario Pinton.
La mostra, espone una quarantina di gioielli, in larga parte
spille smaltate o niellate di cui alcune inedite, si svolge in
contemporanea con un importante evento espositivo di cui
Visintin è protagonista a Monaco di Baviera, in Germania, una
delle capitali europee del gioiello contemporaneo.
L'esposizione di Visintin inoltre inaugura, il 22 marzo
prossimo, alle ore 18, la nuova stagione del Museo di arte
contemporanea di Teolo, all'interno del Parco dei Colli Euganei.
Il museo, ospitato nel cinquecentesco palazzetto veneziano sede
dei Vicari della Serenissima, fu fondato nel 1993 dal filosofo
dell'arte Dino Formaggio e festeggia quest'anno i trent'anni di
attività.
L'allestimento delle opere della collezione, di cui fanno
parte dipinti di Renato Birolli, Aligi Sassu, Alberto Biasi,
Fiorenzo Tomea e molti altri, è stato rivisto come ogni anno
nell'ottica della rotazione delle opere esposte. Un omaggio
viene tributato all'incisore Albino Palma, di recente scomparso
alla soglia dei 99 anni, con una parete a lui dedicata che
raccoglie dieci delle sue raffinatissime acqueforti.
Oggi il MAC Dino Formaggio vive accogliendo artisti,
letterati, poeti e musicisti, presentando mostre personali ed
eventi, diventando sempre più un'officina culturale che
contamina il territorio e integra le eccellenze che questo
propone. Una piccola e preziosa realtà culturale che vive grazie
all'impegno di Daniele Formaggio (garante della donazione e
figlio del filosofo), Stefania Gallana (collaboratrice
volontaria per la comunicazione e informatizzazione del Museo) e
l'assessora alla Cultura del comune di Teolo, Raffaella
Cosentino Borsetto.
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