Fieragricola di Verona chiude oggi,
dopo quattro giornate di manifestazione, registrando quasi
100mila visitatori, in aumento del 45% rispetto all'edizione
2023 che consolida il ruolo dell'evento quale salone
internazionale di riferimento in Italia per il settore agricolo.
Merito del format trasversale con tutti i settori dell'
agribusiness: meccanizzazione agricola, zootecnia, energie
rinnovabili, tecnologie per smart irrigation, digitalizzazione e
biosolution per la difesa del suolo.
La fiera ha ospitato 820 aziende da 20 Paesi, che hanno
incontrato buyer da 28 nazioni. Gli operatori stranieri sono
stati selezionati sulla base delle richieste degli espositori
con la collaborazione dell'Ice. Veronafiere, sui suoi prodotti
più importanti, sta spingendo per accelerare il processo di
internazionalizzazione e Fieragricola può giocare un ruolo
primario, in uno scenario mondiale che riconosce all'Italia
alcune eccellenze, a partire dalle tecnologie innovative della
meccanica agricola.
"Innovare in agricoltura - rileva Federico Bricolo,
presidente di Veronafiere - è fondamentale per il futuro di
tutti noi e questa fiera rappresenta lo strumento migliore per
scoprire le ultime novità del settore e fare il punto sull'
evoluzione sostenibile di tutta la filiera, insieme a aziende,
buyer, mondo della ricerca e istituzioni".
"Per organizzare questa edizione - spiega l'ad di
Veronafiere, Maurizio Danese - ci siamo confrontati con la
rapida evoluzione degli scenari di mercato all'interno delle
filiere agricole, zootecniche, agroenergetiche, insieme alle
criticità legate al climate change. Abbiamo quindi reso la
manifestazione ancora più rispondente alle esigenze di aziende e
visitatori, incrementando il numero di espositori e top player
per ogni settore merceologico, aumentando anche gli operatori
nazionali, specie dal centro-sud Italia e quelli esteri, dai
paesi dell'Est Europa, dell'Africa e del Medio Oriente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA