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Parroco di Gaza, 'le strade sono diventate cimiteri'

Parroco di Gaza, 'le strade sono diventate cimiteri'

Padre Romanelli, 'Contiamo dodicimila bambini morti'

ROMA, 26 febbraio 2024, 11:19

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"La maggior parte della comunità cristiana nella Striscia di Gaza continua a essere rifugiata nella chiesa cattolica, della Sacra Famiglia, nel quartiere di Zeitoun, a poche centinaia di metri dalla chiesa ortodossa che custodisce le reliquie di San Porfirio". Lo dice il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, all'agenzia Fides. Romanelli si trova a Gerusalemme (dal 7 ottobre non è più potuto tonare a Gaza) e lì ha celebrato oggi la messa per San Porfirio, vescovo di Gaza nel 400.
    "Alcune famiglie cristiane - prosegue padre Romanelli - si trovano nel sud della Striscia, sono persone di grande fede, attendono e invocano che questa Via Crucis, questo Calvario di tutti i cittadini, finisca, con la liberazione di tutti quelli che sono privati della libertà, da una parte e dall'altra, e i feriti, decine di migliaia, più di 69mila, vengano curati, e i morti siano sepolti e su possa piangere sulle loro tombe". Le strade di Gaza sono diventate cimiteri: "Appena si trova un pezzo di terra sabbiosa disponibile" racconta padre Romanelli "lì si seppelliscono i morti. Gaza ha più di 29mila vittime, tra le quali almeno 12mila sono bambini. Oltre 7mila dispersi. Noi - aggiunge il sacerdote - continuiamo a pregare, a invocare che la comunità internazionale, tutte le autorità e tutti quelli che hanno potere facciano di tutto per fermare questa strage. Che non si continui questa guerra che fa male a tutti, sia a Israele che alla Palestina. Preghiamo che anche Porfirio, con la sua intercessione possa riportare un soffio di giustizia e pace in questo pezzo di Terra Santa che è la Striscia di Gaza".
   

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