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Il Papa, manca la volontà politica di porre fine alla fame

Il Papa, manca la volontà politica di porre fine alla fame

Messaggio alla Fao, "scartare il cibo è un affronto ai poveri"

CITTÀ DEL VATICANO, 29 settembre 2023, 16:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Papa torna a lanciare un appello per porre fine alla fame che colpisce molti popoli del pianeta e allo stesso tempo porre un freno allo spreco del cibo. Nel Messaggio alla Fao, in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e sullo spreco alimentare che si celebra oggi, Papa Francesco sottolinea: "Non possiamo continuare a fare riferimento alla crescita della popolazione mondiale come causa dell'incapacità della terra di nutrire sufficientemente tutti, perché in realtà la vera ragione, dietro il proliferare della fame nel mondo, è la mancanza di una volontà politica concreta di ridistribuire i beni della terra, affinché tutti possano godere di ciò che la natura ci offre" senza inseguire necessariamente il "profitto economico".
    Il Papa punta il dito contro lo spreco alimentare, "una delle forme più gravi di produzione di rifiuti e anche un arrogante disprezzo per tutto ciò che, in termini sociali e umani, si nasconde dietro la produzione di cibo. Gettare il cibo nella spazzatura significa non valorizzare il sacrificio, il lavoro, i mezzi di trasporto e i costi energetici utilizzati per portare sulla tavola alimenti di qualità. Vuol dire non avere rispetto di chi si impegna quotidianamente nel settore agricolo, industriale e nei servizi per fornire il cibo".
    "Soprattutto è fondamentale - sottolinea ancora il Papa nel messaggio alla Fao - rafforzare in noi la convinzione che il cibo scartato sia un affronto ai poveri. È il senso della giustizia verso chi è nel bisogno, che deve spingere ciascuno ad un cambio categorico di mentalità e condotta. Ciò diventa sempre più urgente, poiché dobbiamo riconoscere, e vorrei sottolinearlo, che il cibo che gettiamo nella spazzatura lo strappiamo iniquamente dalle mani di chi ne è privo, di coloro che hanno diritto al pane quotidiano per la loro inviolabile dignità umana".
   

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