Il ritorno degli americani, con
due formazioni in trio di Emmet Cohen e Christian Sands che
avrebbero dovuto suonare ad Umbria jazz 2020, gli omaggi a
Charlie Parker ed Ennio Morricone, oltre agli immancabili
jazzisti italiani: si presenta così, dal 2 ottobre al 5
febbraio, la stagione 2020-2021 del Jazz club Perugia, dopo
l'interruzione forzata dello scorso marzo causa Covid-19, che si
terrà sempre all'Hotel Sina Brufani.
Sette concerti totali, per una stagione comunque non completa,
visto che "è impossibile parlare di futuro e perché si naviga a
vista" ha sottolineato il presidente della Fondazione di
partecipazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi, nel corso della
presentazione del cartellone.
Non sono escluse nuove date, pandemia permettendo quindi,
come ha ricordato poi il direttore artistico Carlo Pagnotta.
Anche quest'anno la stagione rientra tra gli eventi
organizzati da Umbria Jazz, e rappresenta, ha spiegato Laurenzi,
"la ripresa di quel discorso interrotto bruscamente sette mesi
fa e che ha avuto in agosto il primo segnale con Jazz in
august". E naturalmente ci si adatta al momento. Oltre ai 47
posti in presenza che attualmente, metro alla mano, la sala
Raffaello consente in sicurezza con i distanziamenti a norma (ma
si sta pensando, per qualche concerto, anche al più capiente
salone del ristorante del Brufani), c'è pure la possibilità di
assistere ai concerti in streaming.
"La novità è il ritorno degli americani - ha quindi spiegato
Pagnotta soffermandosi sul programma -, non dei più anziani però
che ancora sono restii a viaggiare. Ma i giovani hanno voglia di
tornare a suonare anche a Perugia".
Il Jazz Club Perugia torna in scena quindi dando un segnale
forte di ripresa, con un tentativo di guardare con speranza al
futuro.
Per l'assessore alla cultura Leonardo Varasano, questa è una
edizione "frutto della volontà di andare avanti e in sicurezza".
Si comincia il 2 ottobre con il trio di Emmet Cohen, in
programma anche per la prossima edizione di Umbria Jazz a
luglio, con Yasushi Nakamura al basso e Kyle Poole alla
batteria, per passare, sempre nel mese di ottobre alla
celebrazione di due geni della musica, seppur così diversi per
genere e stile musicale: Charlie Parker e Ennio Morricone.
Al primo, nel centenario della nascita, faranno omaggio il 9
ottobre Francesco Cafiso, Alessandro Presti, Andrea Pozza, Aldo
Zunino e Luca Caruso. Al secondo recentemente scomparso, il
quartetto di Rosario Giuliani con Luciano Biondini, Enzo
Pietropaoli e Fabrizio Sferra (23 ottobre).
Il mese di novembre avrà come protagoniste le donne: Rita
Marcotulli, in duo con Dado Moroni (6 novembre), e Maria Pia De
Vito, accompagnata da Julian Oliver Mazzariello, Enzo
Pietropaoli e Marcello Di Leonardo (20 novembre).
Sarà poi la volta, il 4 dicembre, del quartetto di Chiara
Pancaldi e Darryl Hill, completato da Roberto Tarenzi e Roberto
Pistolesi. Al momento l'ultimo appuntamento in programma per la
stagione è quello con il trio di Christian Sands il 5 febbraio.
Tutti i concerti avranno inizio alle 21,30. A causa delle
disposizioni anti-covid la platea, che in precedenza ha ospitato
dalle 100 alle 150 persone, avrà una capienza ridotta rispetto
alle passate edizioni e i biglietti saranno acquistabili
esclusivamente online. "Al momento, senza un cambio di
disposizioni, sarà obbligatorio tenere la mascherina durante i
concerti. Piccolo sacrificio sopportabile se vogliamo rimanere
sereni" ha commentato Stefano Lazzari, direttore di produzione
di Uj.
Novità per questa stagione - è stato infine sottolineato - è
però la possibilità di assistere al concerto in streaming a
pagamento, tramite il sito di Umbria jazz alla pagina
www.umbriajazz.com/live/. Una piattaforma sperimentata già per
'Jazz in August'.
E a proposito delle preoccupazioni per l'imminente Umbria
jazz winter, Laurenzi ha sottolineato che "le edizioni estive e
invernali di Umbria jazz, la stagione del Jazz Club e le Clinics
le può cancellare solo il Covid, nessun altro". "Anche per
Orvieto quindi - ha detto - navighiamo a vista ma a breve
prenderemo una decisione, visto che si sta valutando pure una
versione ridotta".
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