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In Commissione Accordo decarbonizzazione Gubbio

In Commissione Accordo decarbonizzazione Gubbio

30 novembre 2022, 17:11

Redazione ANSA

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Audizione sul distretto del cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA

Audizione sul distretto del cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA
Audizione sul distretto del cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA

La seconda Commissione dell'Assemblea legislativa ha svolto a Palazzo Cesaroni una audizione in merito all'Accordo quadro sulla decarbonizzazione e sulla transizione ecologica del distretto del cemento a Gubbio. Il presidente Valerio Mancini, Lega, ha illustrato la bozza di protocollo predisposto dai sindacati, evidenziando gli impegni che il documento prevede. "I soggetti coinvolti (Giunta e Consiglio regionale dell'Umbria, Comune di Gubbio, Confindustria Umbria, Colacem spa, Cementerie Barbetti spa, Cgil Umbria, Cisl Umbria, Uil Umbria) - ha detto - si dichiarano pronti a mettersi in gioco per rispondere alle sfide poste dal green deal europeo, condividendo e auspicando una nuova cultura ambientale anche nella nostra regione. Si impegnano a inserire il settore cemento tra i comparti destinatari delle risorse nazionali ed europee finalizzate a traguardare la transizione ecologica dell'economia, in particolare sarà inserito nella programmazione economica regionale la messa a terra del Pnrr; attivare un coordinamento permanente con Regione, Comune e tutti gli altri attori coinvolti al fine di facilitare la transizione ecologica attraverso misure di semplificazione normativa e mediante finanziamenti adeguati, che non potranno limitarsi al ristretto orizzonte temporale previsto dal Recovery Fund; indirizzare parte degli investimenti verso il mantenimento dei livelli occupazionali, sostenendo l'attuale forza lavoro, anche con maggiore formazione verso il green job, con l'obiettivo di creare anche nuovi posti di lavoro, sia nell'ambito dei processi di decarbonizzazione, che verso il cosiddetto indotto allargato (fornitori, autotrasportatori e altre imprese). Ciò significa la realizzazione di nuova occupazione specializzata nel settore; coinvolgere gli stakeholders con azioni di trasparenza, legalità, ascolto e valutazione delle esigenze dei territori e delle comunità locali; realizzare un Centro di competenza sull'edilizia innovativa e sostenibile. Finalità del Centro saranno creare un centro tecnologico e di alta formazione al servizio del territorio e delle aziende, realizzando studi, ricerche e laboratori per soddisfare le esigenze di sviluppo; realizzare una rete di collegamento di saperi e sperimentazioni tra Università, enti di ricerca pubblici e privati, istituzioni ed enti intermedi regionali e nazionali; definire progetti volti a sviluppare nuovi prodotti tecnologici e nuove competenze anche attraverso il reperimento di fondi europei, nazionale e regionali; attivare un controllo e un monitoraggio verso la salubrità ambientale e l'utilità sociale soprattutto in merito agli adeguamenti tecnologici da richiedere alle aziende". Il segretario regionale della Cgil Umbria, Gianni Fiorucci, a nome dei sindacati che hanno predisposto il testo, si è detto "preoccupato per la tenuta del distretto del cemento, di cui va programmato il futuro, prevedendo cambiamenti e innovazioni per rispettare gli impegni assunti a livello europeo in materia di decarbonizzazione e di riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica". "Un percorso che - ha aggiunto - peraltro è già iniziato. Abbiamo abbozzato un protocollo, frutto del lavoro di due anni, che sottoponiamo ai soggetti presenti oggi per arrivare ad un documento condiviso, che preveda anche gli impegni per la Giunta regionale. Si tratta di mantenere un presidio economico, una eccellenza da difendere e sviluppare, salvaguardando i posti di lavoro". Il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, riservandosi di approfondire i contenuti della bozza di protocollo, ha spiegato che il confronto con i soggetti interessati prosegue da tempo. "Di un analogo confronto - ha detto - c'era necessità prima della autorizzazione regionale sull'utilizzo del Css nei cementifici. Invece questo non è avvenuto e così abbiamo fatto ricorso al Tar rispetto alla Valutazione di impatto ambientale. Va sottolineato che in giugno abbiamo formulato, con la consulenza dell'ingegner Carrara, una serie di proposte per ovviare alla mancanza della Via. Invierò alla Commissione questi documenti. Non possiamo accettare l'invito a ritirare il ricorso al Tar presente nel protocollo, una richiesta che riteniamo impropria". Il responsabile relazioni istituzionali delle Cementerie Barbetti, Rocco Girlanda, ha ricostruito diversamente le vicende più recenti, spiegando che "il confronto è iniziato alcuni mesi fa ed ha prodotto il testo che è stato letto". "Il Comune, all'inizio degli incontri - ha aggiunto -, aveva dichiarato l'assoluta disponibilità a valutare il ritiro del ricorso. Senza questa azione da parte del Comune di Gubbio per Barbetti non c'era bisogno di sottoscrivere documenti. Fino ad ora abbiamo adempiuto a tutti gli impegni previsti dal protocollo, prima ancora di firmarlo. In un secondo tempo è emerso che il Comune non intendeva ritirare il ricorso, facendo venir meno il motivo per sottoscrivere il documento. Ora il sindaco ci chiede di fare una Via senza fare la Via, il cui esito non risolverebbe le questioni aperte". Fabrizio Pedetta, direttore generale di Colacem, ha evidenziato che "l'ingegner Carrara ha certificato che l'utilizzo del Css è in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione". "Abbiamo sempre operato - ha rivendicato - nel rispetto della legge. Se si inizia a derogare dalle leggi dello Stato diventa complicato fare impresa seguendo opinioni e pareri vari". L'assessore regionale Michele Fioroni ha rimarcato che "la legge mira a garantire le massime tutele". "Il settore del cemento - ha sostenuto - ha una incidenza importante sul Pil regionale e sui livelli occupazionali. Esso deve sostenere una competizione forte che proviene da imprese non europee, che hanno vincoli differenti e condizioni diverse. Serve una programmazione di lungo periodo per avviare la transizione verde. A livello scientifico, l'utilizzo di combustibili alternativi a quelli fossili, come il Css, rappresenta una soluzione di economia circolare, seppur transitoria. In questo caso va osservato che imprese e sindacati hanno scelto di seguire un percorso condiviso. Ci siamo mossi nel rispetto della legge mentre fatichiamo a capire le motivazioni del ricorso presentato dal Comune: se si ritiene che la norma vada contro la salute dei cittadini allora va impugnata la norma e non il procedimento amministrativo". Nella parte riservata agli interventi dei consiglieri regionali componenti della Commissione, Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) ha definito "importante l'acquisizione del documento di cui ha parlato il sindaco Stirati che dovrà essere approfondito contestualmente a quello predisposto dai sindacati. Siamo tutti chiamati a perseguire il bene comune attraverso la sommatoria di elementi che riguardano l'economia, il lavoro, l'ambiente e la salute". Per Michele Bettarelli (Pd) si tratta di "un settore, quello del cemento, di primaria importanza dal punto di vista economico e quindi occupazionale. Ogni soggetto interessato alla materia è chiamato a lavorare al meglio per il raggiungimento di una soluzione condivisa. Condivisibile il documento presentato dai sindacati dove però manca l'impegno della Giunta regionale chiamata a destinare appropriate risorse utili a dare risposte adeguate sulla questione". Thomas De Luca (M5S) ha definito "assurde e ridicole le accuse e le polemiche verso il Comune di Gubbio, in quanto la Regione ha autorizzato ai due cementifici l'uso del Css come combustibile all'interno degli impianti. Oggi sarebbe dunque necessario che la Giunta regionale mettesse a disposizione risorse e infrastrutture per guardare già al meglio alla transizione ecologica di questo settore verso l'idrogeno, mentre le risorse sono state spostate su aree della regione che non hanno nulla a che vedere con l'industria pesante". Per il presidente della Commissione, Valerio Mancini "stiamo parlando di un importantissimo settore che riguarda lavoro ed economia e che incide fortemente sul pil regionale. Il tema divisivo rimane il ricorso al Tar da parte dell'Amministrazione comunale di Gubbio. Particolarmente positivo è comunque il fatto che la Giunta regionale creda in questo protocollo. Giusti anche i richiami da parte di alcuni consiglieri di prevedere risorse per miglioramenti infrastrutturali nel territorio, anche nel lungo periodo. Oggi abbiamo un'emergenza dettata dai costi energetici che pesano fortemente sulle aziende e quindi siamo chiamati a ragionare sulle fonti disponibili, rimanendo ovviamente attenti al rispetto delle normative ambientali. Ora la nostra Commissione approfondirà il documento che il sindaco di Gubbio provvederà a trasmetterci per arrivare poi ad una proposta di risoluzione condivisa che tenga conto di quanto già predisposto e illustrato".

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