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Regione: II commissione,parere favorevole su Legge stabilità

Regione

Regione: II commissione,parere favorevole su Legge stabilità

E su Regolamento utilizzo acque minerali. Minoranza contraria

PERUGIA, 10 dicembre 2021, 11:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nella seduta pomeridiana di giovedì della Seconda commissione, presieduta, da palazzo Cesaroni, dal vicepresidente Vincenzo Bianconi (il presidente Valerio Mancini ha preso parte alla riunione in videoconferenza), sono stati approvati due pareri, entrambi con il voto favorevole dei commissari di maggioranza e contrario di quelli della minoranza.
    In apertura di seduta - riferisce un comunicato della Regione - la commissione si è espressa sul parere al disegno di legge della Giunta regionale concernente le "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 della Regione (Legge di stabilità regionale 2022)", rimettendosi poi al voto sull'atto della Prima commissione (assegnato per competenza). Il voto sul parere al documento, sul quale si sono espressi favorevolmente i commissari Valerio Mancini, Eugenio Rondini, Manuela Puletti, Francesca Peppucci, Stefano Pastorelli (Lega), contrari Vincenzo Bianconi (Misto), Fabio Paparelli (Pd), Thomas De Luca (M5s-ha sostituito il consigliere Michele Bettarelli-Pd) era stato rinviato nella scorsa seduta di martedì 7 dicembre per mancanza del numero legale.
    La commissione ha poi dato luogo ad una lunga disamina del Regolamento di attuazione della legge regionale 22/2008 che detta "Norme per la ricerca, la coltivazione e l'utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali". Modifiche ed integrazioni alla legge erano state approvate dall'Aula nello scorso marzo.
    Sull'atto si sono espressi favorevolmente: Mancini, Rondini, Puletti Peppucci, Pastorelli (Lega), contrari Bianconi (Misto) e De Luca (M5s). Approvate alcune proposte di modifica al testo, sostanzialmente di carattere prettamente tecnico, proposte sia dall'assessorato che dagli uffici legislativi di palazzo Cesaroni. Bocciate invece alcune proposte di modifiche, per lo più sostanziali, all'articolato presentate da Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) e Thomas De Luca (M5s).
    Prima del voto finale sull'atto, i commissari si sono espressi, bocciandola (contrari quelli di maggioranza, favorevoli quelli di minoranza), su una proposta di Bianconi che prevedeva di allegare al Regolamento alcune osservazioni che, in sostanza, sintetizzavano quanto proposto, nel corso della disamina dell'atto, sia da lui che da parte di De Luca. Nello specifico - prosegue il comunicato - veniva chiesto alla Giunta che: "Il regolamento dovrebbe specificare i criteri oggettivi, le modalità e le tempistiche con riferimento alla verifica della 'professionalità e solidità economica' dei soggetti ammissibili alla procedura di concessione delle sorgenti; di specificare le modalità tecniche per verificare lo stato quali-quantitativo del bacino idrico anche alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici al fine del suo mantenimento e garantire anche il deflusso minimo vitale finalizzato alla protezione della flora e fauna; garantire il ripristino dei luoghi e dei bacini idrici, suggerendo di prevedere la sottoscrizione di una fideiussione da parte dei concessionari per poter effettuare tali interventi di ripristino anche in caso di dissesto finanziario del concessionario". Infine è stato sottolineato che "il regolamento dovrebbe specificare le modalità e i criteri con le quali viene definita una 'area di salvaguardia".
    Motivando il suo voto contrario alla proposta di Bianconi, Mancini ha sottolineato come, nel suo iter in commissione, la legge sia stata modificata attraverso interventi nella sua quasi totalità dell'articolato, "esaudendo ogni occasione di miglioramento. Questo regolamento - ha detto - rappresenta una corretta sintesi della legge".
    Per Bianconi, come ha tenuto a sottolineare prima del voto finale, "la legge ha carenze infinite e questo regolamento non risolve i tanti punti lasciati in sospeso. Anzi lascia praterie che pagheranno tutti gli umbri". Sulla stessa linea De Luca che ha tra l'altro rimarcato come "tutto il mondo si sta occupando dei cambiamenti climatici. Serve una normativa regionale che specifichi in maniera molto più dettagliata l'accesso alle risorse idriche".
   

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