L'Assemblea legislativa ha
approvato, con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza
e quelli contrari dell'opposizione, il bilancio consolidato
della Regione per l'esercizio 2020.
Prima dell'inizio dei lavori della sessione straordinaria
l'Aula, su proposta di Fabio Paparelli, ha osservato un minuto
di silenzio in ricordo dell'ex consigliere regionale Roberto
Carpinelli, scomparso prematuramente.
Il bilancio consolidato - spiega Palazzo Cesaroni -
rappresenta una fotografia "veritiera e corretta" della
situazione del gruppo Regione che, oltre alla Regione stessa,
comprende 15 società partecipate ed enti strumentali che
costituiscono il Gruppo di amministrazione pubblica (Gap).
Quello 2020 ha un risultato di esercizio di 29 milioni 385mila
euro e un risultato di gestione di 54 milioni 465mila euro. I
componenti positivi della gestione sono pari a 2 miliardi 534
milioni di euro, mentre quelli negativi sono circa 2 miliardi
480 milioni di euro. Il patrimonio consolidato è pari a 2
miliardi 964 milioni di euro: tra le attività c'è un totale di
immobilizzazioni di un miliardo 128 milioni di euro e un totale
attivo circolante di un miliardo 835 milioni di euro; tra le
passività un patrimonio netto di 548 milioni di euro.
Il relatore di maggioranza, Daniele Nicchi, consigliere della
Lega e presidente della prima Commissione, illustrando l'atto in
Aula ha detto che "le risultanze finali del consolidato 2020
sono estremamente significative e dimostrano la solidità dei
bilanci di tutto il gruppo". "Infatti, il patrimonio netto
complessivo - ha aggiunto - è pari a 549 milioni oltre ad
accantonamenti per 128 milioni di euro di risorse destinate a
Fondi rischi ed oneri. Risultato non scontato visto che il 2020
è stato un anno difficile a causa della pandemia e non era
facile riuscire a chiudere dei bilanci così di equilibrio. Il
bilancio consolidato è uno strumento per rendere più efficace
l'attività di programmazione, gestione e controllo, e si
inserisce nel quadro della riforma normativa relativa al
consolidamento dei conti per il controllo della finanza
pubblica. Il numero di società ed enti rientranti nell'area di
consolidamento è rimasto uguale rispetto al 2019: Umbria Tpl,
Umbria Digitale, Sviluppumbria, Parco 3A, Ater, Adisu, Arpa,
Agenzia Forestale regionale, Aur, Centro per le pari
opportunità, Arpal, Gepafin, Villa Umbra, Umbria Salute e
Servizi".
La relatrice di minoranza Donatella Porzi, consigliera del Pd
e vicepresidente della prima Commissione, ha spiegato il "voto
negativo dell'opposizione perché le nostre osservazioni nel
corso dell'anno non sono mai state prese in considerazione". "A
partire - ha proseguito - da quelle in sanità, dove la stessa
Corte dei conti ha sottolineato un differimento nella
presentazione dei dati. Il debito del 2021 viene solo spostato
nel 2022. E lo stesso assessore Coletto ha chiesto fondi
straordinari per chiudere questi buchi. Quanto chiedevamo per la
verifica costante e continua dei conti non abbiamo mai avuto
risposte. Probabilmente perché non c'erano gli atti. Ma la
stessa cosa è successa per molti altri argomenti come Umbria
mobilità o l'aeroporto".
Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, ha
motivato il suo voto contrario perché "nel bilancio consolidato
c'è stato il mancato inserimento nel processo di consolidamento
di alcune società come Sase e Umbria fiere, partecipate di
secondo livello della Regione per tramite di Sviluppumbria".
"L'assetto societario - ha detto - sta cambiando nel 2021. Ma
questa situazione non viene adeguatamente specificata. Inoltre
la Corte dei conti ha rilevato che Sviluppumbria non ha
presentato un suo bilancio consolidato. Un vulnus all'approccio
di trasparenza nei confronti di questo documento. Ci aspettiamo
un approccio diverso nel prossimo bilancio consolidato".
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