"I risultati del monitoraggio della
Corte dei conti vedono il nostro sistema sanitario primeggiare
in due indicatori su tre e questo, soprattutto dopo gli anni
della pandemia, è un grande motivo di orgoglio". Così il
presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti
commenta con il Sole 24 Ore l'indagine della sezione Autonomie
sui bilanci regionali riferiti al 2021, occupati per quasi l'80%
dalla sanità.
"La sanità trentina viene completamente finanziata con le
risorse dell'autonomia - aggiunge - Stiamo mantenendo tutti i
servizi e non sono previsti tagli. Essere autonomi incide
soprattutto sulle scelte che facciamo, su cui però abbiamo
maggiore responsabilità. In questo ambito l'autonomia, dunque,
diventa virtuosa".
"Prima del Covid - dice ancora - si parlava spesso della
necessità di centralizzare, ma la presenza territoriale di certi
servizi è stata cruciale nel bisogno. Anche nei pronto soccorso
finora siamo riusciti ancora a non doverci appoggiare alle
cooperative, garantendo con le nostre forze una maggiore
qualità". Rispetto alla prevenzione "se i risultati sono davvero
quelli che vediamo vuol dire che c'è un utilizzo efficiente
delle risorse. Ma sicuramente possiamo investire di più in
queste voci. Partendo innanzitutto dalle liste d'attesa".
"Come si combatte la carenza di medici? Nel 2019 abbiamo
aperto la facoltà di medicina a Trento - risponde - La nostra
diventerà così un'azienda universitaria territoriale e gli
studenti potranno fare la pratica nelle strutture del
territorio. Le prime specializzazioni che apriremo saranno
proprio quelle dove c'è maggiore carenza di figure, cioè
radiologia e neurochirurgia. Ogni anno abbiamo 60 iscritti di
cui una trentina sono di Trento o Bolzano e ci auguriamo che
sceglieranno di restare qui".
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