Ritrovati, rimossi e
fatti brillare in sicurezza in luogo idoneo ben 76 ordigni
bellici inesplosi che erano rimasti da 80 anni tra la
vegetazione di un bosco di Subbiano (Arezzo). Li hanno segnalati
agli artificieri i Carabinieri Forestali. Si tratta di 43 bombe
da mortaio da due pollici, 23 bombe da mortaio da due pollici
fumogene, nove bombe da mortaio da tre pollici e una granata da
fucile. Gli ordigni sono stati ritrovati dai militari in tre
differenti aree, nel raggio di circa un chilometro, dove i
tedeschi in ritirata avevano allestito una linea difensiva.
La rimozione e il successivo trattamento degli ordigni sono
stati opera di personale del reggimento Genio Pontieri
dell'Esercito a Piacenza che ha prelevato, nella giornata di
mercoledì, gli ordigni pericolosi per farli brillare all'interno
di una cava dismessa poco distante, con il supporto di tutte le
varie figure attivate dal protocollo, compresi i Carabinieri
Forestali.
L'Arma ricorda che è possibile, in aree soprattutto
montane, imbattersi in ordigni bellici inesplosi, spesso
risalenti ai due conflitti mondiali. Qualsiasi oggetto metallico
che ricorda un pesce potrebbe essere un colpo da mortaio, oppure
un corpo di forma rettangolare o circolare che fuoriesce dal
terreno come se fosse un tasto, potrebbe essere una mina. Non
vanno toccati e vanno segnalati alle forze dell'ordine.
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